Il Cremlino gela le speranze sui colloqui di pace e tramite il suo portavoce fa sapere che non ci sono “novità promettenti”. Non si fermano i bombardamenti sulle città ucraine: da Chernihiv, a Kiev continuano gli attacchi russi; la situazione resta critica a Kharkiv e Mariupol, fino a Mykolaiv e la popolazione teme la trappola di Putin. I mercati in apertura avevano apprezzato lo spiraglio di pace, mentre tra i leader Quint (Italia, Francia, Germania, Gb, Usa) c’è qualche crepa. I profughi hanno raggiunto i 4 milioni, fa sapere L’Unhcr.
Kiev è pronta ad accettare lo status di Paese neutrale e chiede che ci siano “Stati garanti”, in primis la Turchia. Sul futuro della Crimea, invece, si deciderà entro 15 anni. Questi sono i primi spiragli che emergono dopo gli ultimi tavoli di confronto tra le parti. Ma Mosca resta cauta: “Strada ancora lunga”.
Anche il governo Usa si mostra scettico sugli impegni assunti dopo i colloqui in Turchia. “Dovremmo avere una visione lucida di ciò che sta accadendo sul terreno e nessuno dovrebbe lasciarsi ingannare dagli annunci della Russia”, ha detto il direttore delle comunicazioni, Kate Bedingfield.
La Casa Bianca ha fatto inoltre sapere che i leader occidentali sono determinati ad alzare i costi per la Russia e vogliono continuare ad assistere l’Ucraina. Posizioni che sono emerse dopo il videocollegamento tra Biden-Draghi-Scholz-Macron-Johnson, nella serata di martedì.
Al centro del confronto anche la diversificazione degli approvvigionamenti energetici. Putin sente Macron: “I nazionalisti di Mariupol si arrendano se vogliono l’evacuazione umanitaria”.
Fallito il tentativo di conquistare la capitale Kiev, la Russia sposterà probabilmente la sua potenza di attacco verso il Donbass, nella parte orientale dell’Ucraina. È quanto sostiene l’intelligence della Difesa britannica nel suo ultimo aggiornamento. “Le ripetute battute d’arresto della Russia e il successo del contrattacco delle forze ucraine rendono quasi sicuro che l’offensiva russa abbia fallito il suo obiettivo di accerchiare Kiev”.
- 13:09
Il sindaco di Kiev: “Affari con Mosca? Soldi sporchi sangue”
“Alcuni politici in Europa da una parte dicono di essere contrari alla guerra e dall’altra continuano ad avere colloqui d’affari con la Russia” tuttavia, “ogni euro che mandate alla Federazione Russa non viene investito nell’economia o usato per le persone, ma viene stanziato per l’esercito”. Lo ha dichiarato il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, nel suo intervento al gruppo di lavoro sull’Ucraina del Comitato europeo delle regioni. “Le sanzioni funzionano molto bene”, ha aggiunto il primo cittadino, che ha poi reiterato l’appello per fermare le relazioni economiche con Mosca. “Se continuate a fare affari con la Russia, questi soldi saranno sporchi del sangue degli ucraini”, ha aggiunto Klitschko. “Oggi il mondo è bianco o nero: o sostenete la libertà, i valori e la pace in Ucraina o aiutate l’aggressione della Federazione Russa”, ha sottolineato il sindaco della capitale. “Capiamo che questo è molto difficile per l’economia di molti Paesi, però è in corso una tragedia non solo per quaranta milioni di ucraini, ma per tutta Europa. Per favore – ha concluso – non dimenticate che noi lottiamo per i vostri stessi valori, stiamo combattendo non solo per le nostre città, ma anche per i principi europei”.
- 13:07
Ue: preparati a eventuale stop della fornitura di gas russo
“Noi in quanto commissione già ci siamo preparati parecchio a questa situazione che potrebbe succede ma che speriamo non si presenti. Ovviamente che i governi si preparano a uno scenario è qualcosa di logico”. Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, risponendo a una domanda sull’allerta tedesca per il possibile calo di fornitura di gas dalla Russia. “Noi siamo preparati a tutto. E lavoreremo a fianco agli Stati membri in modo che tutti quanti siamo preparati il meglio possibile”, ha aggiunto.
- 13:03
Il Cremlino: “Le parole di Kiev non aiutano il successo dei colloqui”
Le dichiarazioni fatte dalla leadership ucraina sull’andamento dei negoziati con la Russia, tantopiù le osservazioni di persone che non sono coinvolte nel processo negoziale, non aiutano il successo dei colloqui stessi. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Peskov rispondeva ai giornalisti che gli hanno chiesto di commentare una dichiarazione del rappresentante permanente ucraino presso le Nazioni Unite, secondo cui sarà possibile firmare un accordo sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina esclusivamente dopo il ritiro di tutte le unità russe alle posizioni pre-invasione. “Se avete notato – ha risposto Peskov – stiamo accuratamente evitando qualsiasi dichiarazione sulla sostanza oggetto dei negoziati. Non ne stiamo discutendo in pubblico. Riteniamo che i negoziati debbano essere condotti in silenzio”. “A differenza di noi, sentiamo Facebook, megafono o quant’altro nella cacofonia delle voci dei rappresentanti ucraini, compresi quelli che non hanno nulla a che fare con i negoziati. Questo non è un elemento che aiuti il successo dei colloqui”. - 13:01
Il Cremlino apprezza l’idea di far pagare l’export russo in rubli
Il Cremlino valuta positivamente l’idea di estendere il pagamento in rubli ad altre voci delle esportazioni russe oltre al gas: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Era stato il presidente della Duma Vyacheslav Volodin a proporre di ampliare l’elenco delle merci esportate in rubli, in particolare, per fertilizzanti, grano, petrolio, petrolio, carbone, metalli, legname. “E’ un’idea che dovrebbe essere elaborata”, ha detto Peskov rispondendo ai giornalisti a una domanda in proposito. “Se c’è un’indicazione del capo dello Stato, prenderà sicuramente la forma di proposte specifiche”.
- 12:52
Mosca: Medinsky illustrerà ai media risultato colloqui
Il capo delegazione russa ai colloqui con l’Ucraina, Vladimir Medinsky, illustrerà ai media i risultati dei negoziati con la delegazione ucraina a Istanbul: lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Lo farà oggi”, ha anticipato Peskov.
- 12:51
Il sindaco di Kiev: falso ritiro, anche oggi bombe e morti
“Ieri abbiamo ricevuto la notizia che le forze russe si sarebbero allontanate da Kiev, ma questo non è vero. Tutta la notte abbiamo sentito le sirene e ci sono state enormi esplosioni a Est di Kiev mentre sono continuati i combattimenti nella parte settentrionale e la gente continua a morire”. Lo ha dichiarato il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, nel suo intervento al gruppo di lavoro sull’Ucraina del Comitato europeo delle regioni. “La ragione di questa maledetta guerra è che l’Ucraina vuole essere un Paese indipendente e parte della famiglia europea, ispirandosi a valori democratici”, ha aggiunto il primo cittadino. “Non vogliamo vivere sotto il regime autoritario dell’impero russo, dove non c’è rispetto per i diritti umani e per la libertà di stampa”, ha sottolineato Klitschko.
- 12:49
Il Cremlino: “Nessuna svolta, molto lavoro da fare”
Ci sono alcuni aspetti positive nel negoziato che si è svolto tra le delegazioni ucraina e russa a Istanbul sulla crisi, ma nessuna svolta. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “La cosa positiva è che la parte ucraina, almeno quello, ha cominciare a formulare concretamente e mettere su carta ciò che propone”. “Per il resto c’è ancora molto lavoro da fare”.
- 12:43
L’esercito ucraino riprende il controllo dell’autostrada Kharkiv-Cuhuiv
L’esercito ucraino ha ripreso il controllo di un’autostrada strategica che collega Kharkiv a Cuhuiv, a una quarantina di chilometri verso l’Est del Paese. Lo hanno constatato i giornalisti di AFP. “La strada era sotto il fuoco delle forze russe che hanno ucciso dei civili che passavano. Li abbiamo respinti a una decina di chilometri a nord”, ha confermato sul posto un ufficiale ucraino. Le seconda città ucraina e il centro da 30 mila abitanti sono bersagliati dai bombardamenti da oltre un mese ma non sono ancora state conquistati. Lungo la strada, i giornalisti hanno visto le carcasse di auto crivellate di colpi.
- 12:11
Riprende traffico merci Helsinki/San Pietroburgo
L’ operatore ferroviario nazionale finlandese VR Group riprenderà il servizio di trasporto merci tra Helsinki e San Pietroburgo, ma il traffico passeggeri rimane sospeso: lo ha reso noto la stessa compagnia finlandese. L’operatore aveva interrotto il servizio dopo le sanzioni britanniche contro le ferrovie russe, ma in seguito è stato chiarito -si legge nella nota- che le sanzioni non si applicano ai contratti di VR Group. Il servizio passeggeri tra i due Paesi, il treno Allegro tra Helsinki e San Pietroburgo che era uno degli ultimi collegamenti tra Europa e Russia, è stato sospeso lunedì.
- 12:10
Di Maio: firma accordo non facile ma unica strada
“Non dobbiamo illuderci che sia semplice arrivare alla firma di un accordo” tra Mosca e Kiev, “nè dobbiamo creare false illusione ma se la Russia davvero terrà fede a quello che ha detto, ovvero ritirare le truppe da Kiev”, significa che “la strategia di sostegno economico e militare all’Ucraina e sanzioni alla Russia sta funzionando”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, da Berlino, dove è in visita oggi e domani. Di Maio – anticipando che avverrà “nelle prossime” il colloquio tra il premier Maio Draghi e il capo del Cremlino, Vladimir Putin- ha illustrato il contributo che l’Italia sta dando al negoziato. In primis la telefonato del premier, ovviamente, ma non solo: “Siamo in strettissimo contatto con gli amici turchi, e il nostro ministero ha un canale aperto di confronto continuo, sia con la parte ucraina che con quella turca per cercare di costruire i presupposti per questo negoziato. La Turchia -ha aggiunto- è il mediatore che è nello stadio più avanzato, e noi lo supportiamo fin dal primo momento. Lo sosteniamo perchè convinti che l’unica soluzione alla crisi sia diplomatica e non militare”.
- 12:08
Di Maio: Draghi sentirà Putin “nelle prossime ore”
Il premier Mario Draghi sentirà il capo del Cremlino, Vladimir Putin, “nelle prossime ore”: lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in un punto stampa a Berlino, dove ha incontrato la sua omologa tedesca Annalena Baerbock.
- 11:14
Sui rischi per Chernobyl Kiev chiede una missione speciale Onu
La vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk ha chiesto una missione speciale Onu “per eliminare i rischi alla centrale nucleare di Chernobyl”. Secondo quanto riporta la stampa ucraina, la vicecapo del governo di Kiev ha dichiarato che le forze armate russe hanno allestito un deposito di munizioni vicino alla centrale dismessa. “Chiediamo che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU adotti misure immediate per smilitarizzare la zona di esclusione di Chernobyl e invii una missione speciale per eliminare i rischi”, è il messaggio del governo ucraino veicolato, fra gli altri, dal Kyiv independent.
- 11:05
Grandi (UNHCR): i rifugiati ora sono 4 milioni
I rifugiati in fuga dall’Ucraina sono arrivati al numero di 4 milioni: lo ha scritto sul suo profilo Twitter l’alto commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi. “I rifugiati dall’Ucraina sono ora 4 milioni, 5 settimane dopo l’inizio dell’attacco russo. Sono appena arrivato in Ucraina. A Leopoli, discuterò con le autorità, l’Onu e altri partner dei modi per aumentare il nostro sostegno alla gente colpita e sfollata da questa guerra insensata”, è il messaggio di Grandi.
- 10:52
Il governatore: Chernihiv bombardata tutta la notte
La città di Chernihiv, nel Nord dell’Ucraina, è stata colpita “tutta la notte” da bombardamenti russi, nonostante gli annunci di ieri secondo cui Mosca avrebbe ridotto drasticamente l’attività militare sulla città e sulla capitale Kiev. Lo ha denunciato su Telegram il governatore della regione, Viatcheslav Tchaous, precisando che le bombe aeree e dell’artiglieria hanno distrutto infrastrutture civili e che la città è senz’acqua ed energia elettrica.
- 10:01
Il vice premier di Kiev: oggi aperti 3 corridoi umanitari
Tre corridoi umanitari saranno aperti in Ucraina oggi: lo ha comunicato la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk. “Tre corridoi umanitari sono stati approvati: quelli per l’evacuazione dei residenti di Mariupol e la consegna di aiuti umanitari a Berdyansk, la consegna di aiuti umanitari e l’evacuazione da Melitopol, e un convoglio di veicoli personali per lasciare Enerhodar per Zaporizhzhya”. Gli autobus per l’evacuazione e i camion che trasportano aiuti umanitari sono partiti da Zaporizhzhya, ha aggiunto, mentre i veicoli personali possono unirsi ai convogli umanitari sulla via del ritorno da Berdyansk e Melitopol.
- 10:00
Gazprom, i flussi di gas verso l’Europa sono stabili
I flussi di gas dalla Russia verso l’Europa sono stabili. Lo assicura Gazprom, riferendo che soltanto sul Nord Stream 1 si rileva un piccolo calo, ma ci si aspetta anche un incremento più tardi nella giornata. La compagnia russa ha anche fatto sapere che le richieste di gas dai propri clienti in Europa per il transito via Ucraina si attestano a 109,5 milioni di metri cubi, invariate rispetto a ieri.
- Denisenko ha detto che quasi tutta la notte nella regione di Kiev sul territorio vicino a Irpen ci sono state operazioni militari. “Pertanto, per il momento, non è possibile dire che i russi stanno riducendo l’intensità delle ostilità nelle direzioni di Kiev e Chernikiv”.
Secondo Kiev, alcune unità militari russe con le relative attrezzature stanno rientrando nel territorio bielorusso, ma “questo è più simile a una rotazione e a un ‘leccarsi le ferite’ che a una vera sospensione delle ostilità”.
- 08:53
La Russia vuole ampliare la lista dei prodotti da pagare in rubli
In Russia, il presidente della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, ha proposto di ampliare l’elenco delle merci esportate in rubli, ovvero grano, petrolio e legname, tutto da pagare con la valuta russa.
“Sarebbe giusto, laddove vantaggioso per il nostro Paese, ampliare l’elenco delle merci esportate in rubli: fertilizzanti, grano, petrolio, petrolio, carbone, metalli, legname”.
E poi più in generale ha aggiunto: “I Paesi europei hanno tutte le possibilità di mercato per pagare in rubli. Non è una tragedia. La situazione è molto peggiore quando ci sono i soldi, ma non le merci. Gli europei dovrebbero smettere di parlare e cercare scuse per non pagare in rubli. Se vuoi il gas, cerca i rubli” ha scritto nel suo canale Telegram.
- 08:48
Lavrov è in Cina per una serie di colloqui con Wang Yi
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è arrivato a Tunxi, nella provincia di Anhui, nella Cina orientale: si tratta della prima missione nel gigante asiatico da parte del capo della diplomazia russa da quando è cominciata l’invasione russa dell’Ucraina.
Lavrov parteciperà alla terza riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi limitrofi dell’Afghanistan. Intanto, fa sapere da Mosca la portavoce di Lavrov, Maria Zakharova, è già cominciato l’incontro tra il diplomatico russo e la sua controparte cinese, Wang Yi.
- 08:01
Per l’intelligence britannica “Mosca fatica a sostenere più di un fronte”
Il fatto che la Russia abbia dichiarato di volersi concentrare nel Donbass dimostra che Mosca stenta a sostenere “più di un” fronte. È quanto sostiene l’intelligence militare britannica nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione sul campo in Ucraina. “L’attenzione dichiarata della Russia su un’offensiva a Donetsk e Luhansk è probabilmente una tacita ammissione che sta faticando sostenere piu’ di un significativo asse di avanzamento”.
I militari britannici ripetono poi quanto vanno dicendo da giorni, ovvero che “la Russia continuerà probabilmente a compensare la sua ridotta capacità di manovra a terra attraverso massicci attacchi di artiglieria e di missili”. - 07:29
Zelensky non si fida del ritiro, “Non siamo ingenui”
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky non si fida dell’impegno di Mosca a “ridurre drasticamente” le operazioni militari da Kiev e Chernikiv. “Non siamo ingenui”, ha detto nel consueto messaggio notturno al suo popolo. “Non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni esponenti di uno Stato che continua a battersi per la nostra distruzione. Gli ucraini non sono persone ingenue: hanno già imparato in questi 34 giorni di invasione e negli ultimi otto anni di guerra nel Donbass che ci si può fidare solo di un risultato concreto. I fatti – se cambiano sulla nostra terra”.
- 06:58
Casa Bianca: non bisogna farsi ingannare da ritiro russo
L’Ucraina ha ripristinato l’elettricità per 150.000 residenti. Dopo le riparazioni degli ingegneri- riporta il Kyiv Independent – numerosi insediamenti in Ucraina hanno ripreso l’accesso alla corrente elettrica, secondo il ministero dell’Energia ucraino. Tuttavia, si stima che 831.000 ucraini in 1.491 insediamenti rimangano ancora senza accesso.
- 06:42
Avviso egli Usa agli americani: lasciate la Russia immediatamente
Il dipartimento di Stato americano ha avvertito i cittadini americani del rischio di poter essere “arrestati” in Russia. Citando la possibilità di atteggiamenti minacciosi, il dipartimento ha invitato gli americani a non mettersi in viaggio verso la Russia o a lasciare il Paese “immediatamente”. A Mosca è tutt’ora detenuta la giocatrice professionista di basket Brittney Griner, arrestata a febbraio al suo arrivo all’aeroporto della capitale russa, con l’accusa di aver portato stupefacenti.
- 04:53
Oltre 800 mila ucraini sono ancora senza elettricità
L’Ucraina ha ripristinato l’elettricità per 150.000 residenti. Dopo le riparazioni degli ingegneri- riporta il Kyiv Independent – numerosi insediamenti in Ucraina hanno ripreso l’accesso alla corrente elettrica, secondo il ministero dell’Energia ucraino. Tuttavia, si stima che 831.000 ucraini in 1.491 insediamenti rimangano ancora senza accesso.
- 04:36
Washington: la Russia blocca nei porti del Mar Nero 94 navi cariche di grano
La Russia sta creando una crisi alimentare globale, bloccando 94 navi con cibo di lasciare i porti ucraini. Lo riporta il Kyiv Independent. Il vicesegretario di Stato americano Wendy Sherman in una riunione delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare globale ha dichiarato che mentre la Russia incolpa le sanzioni occidentali per l’aumento globale dei prezzi degli alimenti, la sua marina sta bloccando le esportazioni di grano cruciale per raggiungere il mondo.
- 09:14
Kiev, nella notte bombe nel Donbass e a Chernikiv
Nella notte, ci sono stati raid aerei praticamente in tutta l’Ucraina e ci sono stati bombardamenti nel Donbass, a Chernikiv e nella regione di Khmelnytsky: lo ha reso noto un consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Vadim Denisenko.
Denisenko, riferisce l’agenzia ucraina Unian, ha aggiunto che la situazione a Chernihiv è molto difficile: “Ci sono stati bombardamenti, le operazioni militari sono continuate“; così come molto difficile rimane la situazione a Mariupol.