Lo scontro con Conte e le divergenze sul limite dei due mandati: la storia di Luigi Di Maio nel Movimento 5 Stelle è ormai giunta ai titoli di coda. Nelle prossime ore il ministro degli Esteri dovrebbe formalizzare il suo addio, portandosi dietro le sue truppe 35 tra deputati e senatori, obiettivo 50). Il fondatore aveva dato il suo sostegno all’ex premier indicando di fatto l’uscita al ribelle campano: “Chi non crede più alle regole del gioco lo dica“
A Montecitorio si stanno raccogliendo le firme dei deputati che si riconoscono come vicini a Luigi Di Maio per la costituzione di un gruppo parlamentare autonomo alla Camera.
L’iniziativa, riferiscono all’ANSA le stesse fonti, sarebbe annunciata tra oggi e domani.
Per costituire un gruppo a Montecitorio servono 20 deputati in base al regolamento.
Già 35 parlamentari vicini al ministro Di Maio, tra Camera e Senato, hanno firmato per la costituzione di nuovi gruppi: l’obiettivo, apprende l’ANSA, è raggiungere la soglia di 50 parlamentari. “Difficile, ma l’entusiasmo cresce”, riferiscono alcuni parlamentari coinvolti nell’operazione.
Si chiamerà “Insieme per il futuro” il nuovo gruppo parlamentare guidato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Lo riporta il foglio.it
I “sassolini di Di Battista
“Della nuova scissione del Movimento 5 stelle (ricordo che ne avvenne già una dopo l’ok al governo Draghi) e della nascita del nuovo gruppo “atlantisti e europeisti” o “moderati e liberali”, non mi importa nulla. Ho lasciato il Movimento esclusivamente per questioni politiche quando venne presa la decisione scellerata (e suicida) di entrare nel governo dell’assembramento. Ciò che avviene oggi è soprattutto frutto di quei giorni”. Lo scrive sui social Alessandro Di Battista che il Movimento, dal suo vertice, ha abbandonato tempo fa. “Un movimento nato per non governare con nessuno ha il diritto di evolversi e governare con qualcuno (mantenendo, ovviamente, la maggioranza nel consiglio dei ministri) per portare a casa risultati”, aggiunge. Ma, stigmatizza, “non ha alcun diritto di governare con tutti per portare a casa comode poltrone. Si chiama ignobile tradimento. Non senso di responsabilità”. “Forse adesso, e soltanto adesso – osserva – alcuni attivisti del Movimento stanno comprendendo le ragioni delle mie scelte passate (e anche di quel che dicevo in passato)”.
L’ultima scomunica di Beppe
In mattinata Beppe Grillo in un post sul suo blog aveva scritto: “La luce del sole è il miglior disinfettante. Luce sia, dunque, sulle nostre ferite, sulla palude e sull’oscurità. Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà”.
“Siamo tutti qui per andarcene, comunque, ma possiamo scegliere di lasciare una foresta rigenerata o pietrificata”, scrive in un post intitolato ‘Dictyostelium’. “Quando il Movimento fece i primi passi Steve Jobs chiese agli studenti di Stanford di accettare la morte come agente di cambiamento della vita e disse loro “ora il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, diventerete gradualmente il vecchio e verrete spazzati via. Scusate se sono così drastico, ma è vero”. La sua Apple è oggi diventata la più grande impresa del mondo e la Silicon Valley resta la culla dell’innovazione tecnologica. Ma nella vicina Arizona c’è anche una foresta pietrificata da milioni di anni”, scrive ancora.