Scontro tra Israele e Hamas: le forze israeliane entrano nella Striscia di Gaza
27/10/2023
La situazione nella Striscia di Gaza si fa sempre più drammatica.
Le forze israeliane sono entrate nell’enclave palestinese, scatenando una violenta reazione da parte del gruppo islamista Hamas. I testimoni riferiscono di intensi bombardamenti e sparatorie in diverse zone della regione.
Secondo i media israeliani, questa sera le forze israeliane hanno effettuato un ingresso limitato nell’area di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, dove si sono scontrate con i militanti di Hamas. Le fonti palestinesi hanno confermato l’ingresso delle forze israeliane e hanno diffuso sui social network le immagini dei carri armati e dei veicoli blindati che si muovevano lungo il confine .
Il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) Daniel Hagari ha dichiarato che gli aerei stanno “effettuando attacchi significativi su obiettivi sotterranei” nella Striscia di Gaza e che le forze di terra “espanderanno” la loro attività la prossima notte. Hagari ha aggiunto che l’operazione mira a colpire le infrastrutture e i tunnel usati da Hamas per lanciare razzi contro Israele.
L’ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam, ha risposto lanciando una nuova ondata di razzi contro Tel Aviv e i suoi sobborghi. Il gruppo ha affermato che la Striscia di Gaza è stata attaccata da terra, mare e aria e che, a seguito degli attacchi, Internet e le comunicazioni nella regione sono andate perdute.
La comunità internazionale ha espresso la sua preoccupazione per l’escalation della violenza e ha chiesto una tregua immediata. Il ministro degli Esteri giordano Ayman al-Safadi dopo gli attacchi israeliani ha twittato su X, che il paese aveva lanciato una “guerra di terra” nella Striscia di Gaza. “Il risultato sarà un disastro umanitario di proporzioni epiche per molti anni a venire”, ha avvertito.
La guerra tra Israele e Hamas è scoppiata, dopo che un gruppo islamista ha effettuato attentati contro civili inermi e iniziato a lanciare razzi contro Israele, in segno di protesta per la repressione delle manifestazioni palestinesi a Gerusalemme.
