La Thailandia verso la legalizzazione dei matrimoni gay: una svolta storica nel sud-est asiatico
La Thailandia si prepara a fare un passo storico per i diritti LGBTQ.
Il primo ministro Srettha Thavisin ha annunciato che presenterà al parlamento un disegno di legge per legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, una mossa che renderebbe la Thailandia il primo paese del sud-est asiatico a farlo.
Thavisin ha anche promesso di riformare le leggi sulla prostituzione e sui cambiamenti di sesso, in nome di una società più equa.
Thavisin ha fatto questa dichiarazione giovedì scorso, in un post su X (ex Twitter), dove ha scritto:
“Lo considero importante affinché la società sia più equa”.
Ha aggiunto che il suo gabinetto discuterà la legge sull’uguaglianza dei matrimoni la prossima settimana e che, se approvata, sarà presentata al parlamento a dicembre. Ha anche ordinato l’istituzione di un comitato di lavoro per promuovere le questioni relative all’uguaglianza di genere e di voler spingere affinché la Thailandia ospiti il festival World Pride del 2028.
Il disegno di legge sull’uguaglianza dei matrimoni non dovrebbe incontrare ostacoli in parlamento, visto che sia la coalizione di governo, sia l’opposizione sono favorevoli alla legislazione. Il leader dell’opposizione Pita Limjaroenrat aveva già proposto un disegno di legge simile dopo aver vinto le elezioni generali di maggio, ma non era riuscito a formare un governo. La Thailandia è nota per la sua vivace scena gay, con migliaia di persone che partecipano ogni anno alla parata del Bangkok Pride. Tuttavia, le leggi del paese sono ancora arretrate e non riconoscono le unioni civili o la convivenza tra coppie dello stesso sesso.
Le persone transgender non possono cambiare genere sui documenti ufficiali e la prostituzione è illegale, nonostante sia una realtà molto diffusa soprattutto nel turismo. Thavisin ha detto che intende cambiare questa situazione con altri due disegni di legge: uno che consente alle persone transgender di cambiare genere sui documenti ufficiali e un altro che legalizza la prostituzione. Queste riforme sono volte a garantire i diritti umani e la dignità delle persone coinvolte in queste attività. Se il disegno di legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso sarà approvato, la Thailandia sarà il primo paese del sud-est asiatico a riconoscere le unioni omosessuali.
In tutta l’Asia, solo Taiwan e Nepal hanno legalizzato il matrimonio gay. I paesi confinanti con la Thailandia hanno leggi molto più restrittive, si pensi che in Malesia e in Myanmar l’omosessualità è punibile con la reclusione. La comunità internazionale ha accolto con favore l’iniziativa della Thailandia e ha espresso la speranza che possa ispirare altri paesi della regione a seguire il suo esempio.
Le reazioni dei cittadini thailandesi alla proposta di legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso sono varie e contrastanti. Da una parte, ci sono molti sostenitori della legge, che la considerano un passo avanti per i diritti umani e la tolleranza. Questi includono le persone LGBTQIA+, le organizzazioni per i diritti civili, alcuni partiti politici e molti giovani. Gruppi che hanno espresso la loro soddisfazione per l’iniziativa del primo ministro e hanno chiesto al parlamento di approvare il disegno di legge il prima possibile. Dall’altra parte, ci sono anche molti oppositori della legge, che la considerano una minaccia per i valori tradizionali e la moralità pubblica. Questi includono alcuni gruppi religiosi, soprattutto buddhisti e musulmani, alcuni partiti conservatori e molti anziani che guardano alla cultura thailandese.
In mezzo, ci sono anche molti cittadini thailandesi che non hanno un’opinione chiara o definita sulla legge, o che preferiscono non esprimersi pubblicamente. Questi includono alcune persone che accettano l’omosessualità come una scelta personale, ma che non sono sicure di riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso come un’istituzione legale.
Il futuro della legge dipenderà dalla volontà politica del governo, dalla pressione delle organizzazioni per i diritti umani e dalla sensibilizzazione dell’opinione pubblica.