Milano, la giunta Sala svende i suoi cittadini in difficoltà: sgombero di migranti regolari per costruire moschea
Milano, la giunta Sala svende i suoi cittadini in difficoltà. Un gruppo di migranti e lavoratori sottopagati che vivevano e lavoravano legalmente in Italia è stato sfrattato con la forza dalle autorità locali per far posto alla costruzione di una moschea.
La moschea, la prima costruita legalmente a Milano, sostituirà gli ex bagni pubblici occupati da sette anni da un gruppo di migranti che non possono permettersi una casa nel mercato degli affitti pazzi milanesi. L’edificio, costruito nel 1928, durante gli anni fascisti, e successivamente trasformato prima in una fabbrica di bottoni poi in una scuola di meccanica prima di essere abbandonato nel 1999, è stato occupato nel 2016 da un gruppo di migranti che hanno deciso di farne la loro casa. Nel corso degli anni, il gruppo è cresciuto fino a includere circa 40 persone, tutte intorno ai 30 anni, per lo più africani e musulmani, anche se alcuni abitanti del quartiere riferiscono che ci vivono anche degli italiani.
Lo sgombero
Il 29 agosto, le autorità hanno dato il via allo sgombero con la forza gli occupanti dell’edificio, che si sono rifiutati di lasciare la loro casa. Lo sgombero è stato eseguito da un centinaio di agenti di polizia in assetto antisommossa, che hanno circondato l’edificio, alcuni cittadini presenti riferiscono di una probabile irruzione con l’uso di gas lacrimogeni per disperdere gli occupanti.
Gli abitanti degli ex bagni si sono lamentati, accusando Milano di “svendere” i suoi residenti. “Insieme a questo posto, il municipio vende anche i suoi abitanti?” si legge su un cartello fuori dall’edificio. Il gruppo di attivisti “Ci Siamo – Rete Solidale” ha affermato che lo sgombero è un esempio del fatto che la città “non vuole vedere i suoi poveri o lasciarli vedere”.
Le reazioni
Lo sgombero ha suscitato reazioni di sdegno da parte di politici e attivisti per i diritti umani. “E’ un atto di ingiustizia e di discriminazione”, ha dichiarato il consigliere comunale del Partito Democratico, Alessandro De Chirico. “La giunta Sala ha preferito dare spazio ai ricchi invece che ai poveri”, ha aggiunto.
Le parole di Asfa Mahmoud
Asfa Mahmoud, presidente dell’organizzazione che ha vinto l’appalto per costruire una moschea sugli ex bagni, ha affermato di sperare che le autorità locali trovino una soluzione per ospitare i residenti. “Speriamo che le autorità cittadine trovino una soluzione per questi ragazzi, non vogliamo una guerra tra poveri. Vogliamo entrare in via Esterle in modo pacifico”.
Lo sgombero dei migranti da parte della giunta Sala ha sollevato un polverone politico e sociale. La moschea, che sarà la prima legale della città, è un progetto importante per la comunità musulmana di Milano, ma lo sgombero dei residenti ha sollevato dubbi sulla sua utilità.