Milano; fuggono dal carcere ma poco dopo vi fanno ritorno in autonomia

Avantgardia

In sette evadono dal carcere minorile Beccaria, 3 vengono rintracciati dalla polizia, 2 sono ancora latitanti e 2 fanno rientro da soli dopo aver parlato con i parenti.

Stando alla ricostruzione del primo momento, la dinamica della fuga è stata identica alla trama dei film più popolari, grazie a dei lavori di ristrutturazione i sette avrebbero approfittato di alcune impalcature per scavalcare il muro di cinta, grazie anche a dei lenzuoli trasformati in lunghe corde. Diffusa la notizia in alcuni padiglioni della struttura di detenzione, sono scoppiate delle proteste, i detenuti hanno appiccato il fuoco a materassi e lenzuoli, nell’incendio alcuni agenti di sicurezza penitenziaria sono rimasti intossicati.  Dei due evasi rientrati nel carcere da soli, uno sarebbe stato convinto dalla sorella a cui aveva chiesto aiuto, invece l’altrro dalla nonna da cui si era rifugiato dopo la fuga.

Il cappellano don Claudio Burgio ha dichiarato all’agenzia ANSA, “Certamente a volte si ha la sensazione che i diritti dei minori siano davvero minori, ci sono gravi lacune da colmare non solo a livello legislativo ma anche per quanto riguarda il personale. Una situazione complessa che porta seri problemi nel gestire situazioni sempre più complesse, con ragazzi sempre più compromessi da esigenze psichiatriche. Nell’immediato occorre un’organizzazione all’altezza della situazione, per agenti ed educatori. Ne abbiamo parlato con il capodipartimento e con il sottosegretario. Il primo punto è avere una situazione in sicurezza. Al momento qui ci sono una quarantina di ragazzi. A ristrutturazione terminata arriveremo a ottanta.I lavori vanno un po’ a rilento ma sembra che a maggio si aprirà un’altra ala. ”

Purtroppo quella delle carceri minorili, dove mancano edutatori e personale adeguamente formato, è comune anche in altre città come dimostrano i recenti disordini in altre carceri come Bologna e Roma.

Anche il sindaco di Milano Beppe Sala ha commentato l’avvenimento sulle pagine dei suoi social, “non c’è più spazio per chiacchiere o affermazioni generiche di sconcerto, da ormai quasi vent’anni al Beccaria non c’è un direttore, e ce la si è cavata con dei facente funzione. Da una quindicina d’anni ci sono lavori in corso che non finiscono mai”. Matteo Salvini si è detto “sconcertato” per questa fuga. Invece il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, non si sbilancia “le indagini sono in corso. Contiamo presto di avere delle notizie positive”.

Secondo un’indagine sviluppata dall’agenzia stampa AGI, sono 400 i detenuti negli istituti penali per minorenni, 390 uomini e dieci donne. Di questi 27 hanno tra 14 e 15 anni, 179 tra 16 e 17 anni, 135 tra 18 e 20 anni e 59 tra 21 e 24 anni. Non vi è invece differenza tra extracomunitari e italiani, infatti 199 sono italiani e 201 stranieri. Secondo il Ministero della Giustizia tra questi detenuti vi sono anche i cosidetti “giovani adulti” con età compresa tra i 18 e i 24 anni, la cui presenza negli istituti per minori, è sempre più crescente. 50 si trovano al Nisida, 45 sono a Bologna come a Roma, 42 a Milano, 37 ad Airola (Benevento), 35 a Torino e 29 a Catania.

 

Comments: 0

Your email address will not be published. Required fields are marked with *