Il Ministro della Difesa Iraniano minaccia gli Stati Uniti con un Ultimatum Riguardo alla Guerra a Gaza

Avantgardia

Il Ministero della Difesa iraniano minaccia gli Stati Uniti di un duro colpo se non porranno fine alla guerra a Gaza

Il Ministro della Difesa iraniano, il generale di brigata Mohammad Reza Ashtiani, ha sollevato una seria minaccia nei confronti degli Stati Uniti, mettendo in guardia sul possibile scoppio di un conflitto ancor più devastante se Washington non interverrà per porre fine alla guerra in corso nella Striscia di Gaza.

Queste parole sono state riportate dall’agenzia Tasnim, evidenziando la crescente tensione tra le due nazioni.

“Il nostro consiglio agli americani è di porre immediatamente fine alla guerra tra Israele e Palestina e di garantire un cessate il fuoco, altrimenti gli Stati Uniti riceveranno un duro colpo”, ha dichiarato il capo della difesa, sottolineando l’urgenza di una soluzione pacifica.

Questa minaccia fa seguito alle dichiarazioni del Ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir Abdollahian, il quale il 1° novembre ha chiesto agli Stati Uniti di assumersi la responsabilità per le azioni militari israeliane contro i residenti di Gaza e della Cisgiordania. Ha avvertito che se il genocidio del popolo palestinese ei crimini di guerra contro i civili non cesseranno, la regione potrebbe essere sull’orlo di una decisione grave e definitiva.

Il conflitto israelo-palestinese, radicato negli interessi territoriali delle parti coinvolte, persiste da molti decenni ed è una costante fonte di tensione e scontri nella regione. La decisione dell’ONU, aveva previsto la creazione di due stati, Israele e Palestina, ma alla fine solo uno di essi si è concretizzato.

Un nuovo ciclo di scontri è iniziato dopo un attacco missilistico e un atto di terrorismo senza precedenti, da parte di Gaza su Israele il 7 ottobre. Questo attacco è stato seguito da massicci bombardamenti e da incursioni dei combattenti di Hamas nelle zone di confine, con conseguenti attacchi sia contro le forze armate che contro i civili, oltre al sequestro di ostaggi.

In risposta, le forze di difesa israeliane hanno lanciato l’operazione “Spade di ferro” nella Striscia di Gaza, bloccando di fatto completamente Gaza, inclusa la sospensione delle forniture di acqua, cibo, elettricità, medicinali e carburante.

Il bilancio delle vittime è stato devastante, con oltre 9.000 morti nella Striscia di Gaza e più di 1.400 in Israele. Si stima che Hamas possa tenere in prigione ancora circa 200-250 persone. La comunità internazionale cerca di mediare in questa crisi, sottolineando che la soluzione della crisi in Medio Oriente è possibile solo sulla base della formula dei due Stati, già approvata dal Consiglio di sicurezza dell’ONU. Questa formula prevede la creazione di uno Stato palestinese indipendente entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale.

Ma ancora siamo lontani da questa soluzione, gli interessi economico/politici delle super potenze sono ancora troppo alti.

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