Secondo il 14° studio annuale Expat Explorer di HSBC, Svizzera, Australia e Nuova Zelanda si sono classificate rispettivamente al primo secondo e terzo posto.
HSBC una delle più importanti organizzazioni bancarie e finanziarie al mondo, ha realizzato un sondaggio internazionale tra più di 500.000 persone per scoprire le nazioni e le città a misura d’uomo.
Sorprendente è il risultato che riguarda Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno scalato 10 posizioni classificandosi al quarto posto come miglior paese al mondo in cui vivere e lavorare. Il 53% degli intervistati negli Emirati Arabi Uniti si aspetta nei prossimi 12 mesi, un aumento del proprio reddito e un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, Bahrain e Qatar si sono classificati rispettivamente all’ottavo e decimo posto.
Questo risultato è davver impressionante se si pensa che negli anni 40 lo stato era un piccolo porto dove si praticava principalmente la pesca di perle. Una trasformazione impressionante che lo ha portato ad essere oggi, un hub globale del commercio, della logistica, della navigazione, dell’aviazione, degli affari e della finanza.
Per il 2022 è stata stimata una crescita del 4,2%, in un momento in cui il Paese del Golfo si sta riprendendo dalla crisi provocata dalla pandemia di Coronavirus. Le attività economiche negli Emirati Arabi Uniti hanno continuato a mostrare segali di ripresa nel secondo trimestre, con una crescita che ha raggiunto quasi i livelli pre-Covid, ha affermato la Banca Centrale emiratina. Dubai, invece, uno degli emirati dello Stato del Golfo, prevede una crescita economica del 3,1% quest’anno e del 3,4% nel 2022. Anche Standard & Poor’s ha previsto una crescita dell’economia emiratina del 2,7% durante l’anno in corso e il prossimo, mentre nel 2023 e nel 2024 la percentuale potrebbe calare al 2%.
Parallelamente, ci si aspetta che il Prodotto Interno Lordo (PIL), durante il 2022, crescerà del 4,2%, con un aumento del 3,9% dato da operatività del comparto non petrolifero.
Australia e Nuova Zelanda, sono i paesi più ricchi di risorse naturali e caratterizzati da un elevato dinamismo economico, da 28 anni.
L’Australia registra continui tassi di crescita del PIL, record assoluto a livello mondiale.
La solidità dell’economia australiana, che e’ la quattordicesima a livello mondiale (Fonte FMI), e’ stata confermata dal limitato impatto generato della crisi finanziaria ed economica globale. A differenza di quanto avvenuto per le principali economie avanzate, l’Australia ha mantenuto un tasso di crescita economica di segno positivo durante il corso della crisi, senza mai entrare in recessione.
Negli ultimi trent’anni l’economia neozelandese, in passato prevalentemente agricola, si è orientata progressivamente verso l’industria e il settore terziario. Dalla metà degli anni Ottanta il governo ha gradualmente abbandonato il protezionismo economico iniziale, in favore di una politica di apertura e deregolamentazione allo scopo di incentivare la crescita economica.
Al primo posto sempre la vicina Svizzera, che su scala internazionale, vanta un livello di indebitamento basso anche dopo le misure anti-COVID, grazie a una riduzione della spesa pubblica, il cosiddetto “freno all’indebitamento“. Un sistema fiscale di tipo federale consente di applicare imposte relativamente basse per le persone giuridiche, caratteristica questa che rende la Svizzera una piazza interessante per le imprese. Altri punti di forza della piazza economica svizzera sono una manodopera altamente qualificata, un’elevata capacità innovativa, la stabilità politica, una buona qualità della vita e la posizione centrale in Europa. Ecco perché molti gruppi multinazionali hanno deciso di impiantare la loro sede in Svizzera.