La NASA ha pianificato di deorbitare la ISS e affondarla nell’Oceano Pacifico

Avantgardia

La Stazione Spaziale Internazionale potrebbe essere deorbitata nel gennaio 2031, a seguito del piano della National Aeronautics and Space Administration (NASA) statunitense. (live video)

Il piano prevede entro il 2031, il passaggio dall’operazione ISS, all’utilizzo di singole stazioni commerciali poste in orbita terrestre.

La missione della NASA analizza annualmente il programma ISS e le esigenze di bilancio, secondo l’ultima stima di bilancio è possibile estendere l’operatività dell’Iss solo fino al 2030, il return back della stazione dovrebbe avvenire a gennaio 2031, questo consentirà di mantenere i costi loggististi entro le soglie previste. 

Il rapporto rileva che la ISS sarà deorbitata con una serie di manovre di correzione che la porteranno fuori dall’attuale orbita facendola entrare in una discesa controllata verso la terra. Una volta che la rotta di caduta convergerà con quella stabilita dal centro di comando, verranno accesi i motori delle astronavi ancora ancorate che la porteranno ad ammarare nello “Spaceship Graveyard presente nel Pacifico meridionale, dove verrà fatta affondare.

Nel 2019, la NASA ha annunciato il progetto Commercial LEO Destinations (CLD), in base al quale le società aerospaziali private riceveranno finanziamenti per creare un “ambiente economico” in orbita terrestre bassa, nel quale verranno poste una serie di “stazioni spaziali”, destinate a ospitare labori di ricerca sia privati, sia pubblici, per il trasporto di merci commerciali e la conduzione di esperimenti scientifici.

La ISS terminerà le operatività e verrà “pensionata” nel 2024.

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