Burkina Faso: la crisi umanitaria più ignorata del pianeta mentre l’Ucraina monopolizza l’attenzione

Avantgardia

Mentre l’Ucraina riceve una vasta copertura mediatica e un generoso sostegno finanziario, le emergenze croniche in Africa passano in secondo piano, denuncia una ONG. Secondo il Norwegian Refugee Council (NRC), il drammatico sfollamento di 2 milioni di persone in Burkina Faso è stata definita la crisi umanitaria più dimenticata del mondo, mentre ci si concentra solo sull’Ucraina.

Il Burkina Faso vive da cinque anni una situazione di conflitto con le milizie – che hanno distrutto le fonti d’acqua e costretto alla chiusura delle scuole – e ora controllano fino al 40% del territorio del paese. Circa 800.000 persone in queste aree non hanno accesso ai servizi, secondo il rapporto NRC,  un quarto della popolazione dipende dagli aiuti umanitari. L’NRC ha riferito che un assedio alla città di Djibo ha spinto molti a mangiare foglie selvatiche per sopravvivere. L’Ucraina ha avuto una copertura mediatica cinque volte superiore e finanziamenti quattro volte maggiori rispetto alle 10 crisi di sfollamento più urgenti del mondo, secondo il rapporto annuale dell’NRC sulle situazioni che necessitano maggiore attenzione da parte dei diplomatici e dei media.

“Dobbiamo fare di più per fermare le sofferenze in Burkina Faso prima che la disperazione si radichi e si aggiunga alla lunga lista di crisi prolungate. Il fatto che questa crisi sia già così profondamente trascurata mostra un fallimento del sistema internazionale nel reagire alle nuove crisi emergenti, così come fallisce anche quelle perdute nell’ombra per decenni”, ha dichiarato Jan Egeland, segretario generale dell’NRC.

La risposta umanitaria dell’anno scorso è stata finanziata solo per il 42% e anche il piano di quest’anno, lanciato ad aprile, ha ricevuto solo il 18% degli 882 milioni di dollari richiesti. Il rapporto ha anche sottolineato la necessità di prestare maggiore attenzione alla Repubblica Democratica del Congo, che è la prima nella lista da quando è stata lanciata sette anni fa e ha visto aumentare lo sfollamento a causa di una nuova insurrezione dei ribelli  dell’M23 sostenuti dal Ruanda. La RDC ha inoltre ricevuto meno della metà dei finanziamenti richiesti l’anno scorso.

La crisi in Burkina Faso si inserisce in un contesto regionale complesso

La crisi in Burkina Faso non è isolata, ma fa parte di una più ampia crisi regionale che coinvolge anche il Mali e il Niger, dove i gruppi armati legati a ISIL (ISIS) e al-Qaeda hanno intensificato le loro attività negli ultimi anni. Questi gruppi sfruttano le vulnerabilità delle comunità locali, spesso emarginate dallo Stato e colpite dalla povertà, dalla siccità e dalla scarsità di risorse. La violenza in Burkina Faso ha avuto ripercussioni anche sui paesi vicini, come la Costa d’Avorio e il Ghana, dove sono aumentati i flussi di rifugiati e migranti. Alcuni paesi africani, come il Senegal e la Nigeria, hanno offerto il loro sostegno al Burkina Faso per affrontare la crisi umanitaria e rafforzare la sicurezza. La comunità internazionale ha espresso la sua preoccupazione per la situazione in Burkina Faso e ha chiesto maggiori sforzi per proteggere i civili, garantire l’accesso umanitario e promuovere il dialogo politico. Alcune organizzazioni regionali e internazionali, come l’Unione Africana, l’Unione Europea, le Nazioni Unite e la Francia, hanno fornito assistenza militare, finanziaria e diplomatica al paese.

La crisi alimentare nel Sahel colpisce duramente i bambini

La crisi in Burkina Faso ha anche una forte dimensione alimentare e nutrizionale, aggravata dai cambiamenti climatici e dai conflitti. Secondo il rapporto di Save the Children sulla crisi alimentare e nutrizionale nel Sahel centrale, nel 2022 circa 9 milioni di bambini sotto i cinque anni hanno sofferto di malnutrizione acuta grave nel Sahel centrale, una regione che comprende Burkina Faso Mali e Niger. Di questi, 2,6 milioni si trovavano in Burkina Faso, dove la malnutrizione acuta grave ha raggiunto livelli critici in alcune aree. La malnutrizione acuta grave è una condizione potenzialmente letale che richiede un trattamento urgente. Può causare gravi danni allo sviluppo fisico e mentale dei bambini, compromettendo le loro capacità cognitive, il loro rendimento scolastico e le loro opportunità future. La malnutrizione acuta grave aumenta anche il rischio di morte per malattie comuni come la malaria, la polmonite o la diarrea. La crisi alimentare nel Sahel è causata da una combinazione di fattori, tra cui la siccità, le piogge irregolari, le invasioni di locuste, i conflitti armati, gli sfollamenti forzati, la perdita dei mezzi di sussistenza e l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. Questi fattori riducono la disponibilità e l’accessibilità al cibo per le famiglie vulnerabili, spingendole a ridurre i pasti o a consumare cibi meno nutrienti. Per far fronte alla crisi alimentare e nutrizionale nel Sahel, Save the Children chiede un aumento degli aiuti umanitari, una maggiore protezione dei civili, un rafforzamento dei sistemi sanitari e nutrizionali, una promozione dell’agricoltura sostenibile e resiliente al clima e una prevenzione dei conflitti.

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