Test del sangue multi-cancro: una vera rivoluzione nella diagnosi precoce

Avantgardia

Un prelievo di sangue in grado di rilevare oltre 50 tipi di cancro, molti dei quali non facilmente individuabili con le metodiche tradizionali, potrebbe essere una vera rivoluzione nella diagnosi precoce e nella cura delle neoplasie.

Si tratta del test Galleri, che ha mostrato risultati promettenti in un importante studio condotto dal National Health Service (NHS) del Regno Unito, presentati alla conferenza dell’American Society of Clinical Oncology e pubblicati sulla rivista The Lancet Oncology.

  • Il test Galleri è stato sviluppato da una società californiana chiamata Grail, che collabora con vari centri di ricerca.

Come funziona il test Galleri

Il test Galleri si basa sulla cosiddetta biopsia liquida, una tecnica che analizza il Dna circolante nel sangue, proveniente dalle cellule tumorali che lo rilasciano nel flusso sanguigno. Il test cerca specifiche alterazioni chimiche (metilazioni anomale) in questi frammenti di Dna, che possono essere indicativi della presenza e della sede di un cancro. Grazie all’intelligenza artificiale, il test è in grado di distinguere i segnali del cancro da quelli del normale invecchiamento o da altre condizioni.

Il test Galleri è raccomandato per l’uso in adulti con un elevato rischio di cancro, come quelli con più di 50 anni. Si intende che sia usato in aggiunta e non in sostituzione degli altri test di screening per il cancro che il medico consiglia.

I risultati dello studio

Lo studio, denominato Pathfinder, ha coinvolto più di 6 mila persone over 50 apparentemente sane, a cui è stato somministrato il test Galleri. Il test ha dato un risultato positivo nel 1,4% dei casi, segnalando quindi la presenza di Dna tumorale in 92 volontari. Tra questi, un tumore è stato poi effettivamente diagnosticato in 35 persone (il 38% dei casi sospetti), mentre i falsi positivi sono stati 57. La specificità del test (cioè la capacità di dare un risultato negativo nei soggetti sani) è risultata quindi del 99,1% (6.235 persone su 6.290) e la conferma diagnostica è arrivata entro due mesi e l’esclusione entro tre mesi per la maggior parte delle persone risultate positive.

Il test ha dimostrato una buona accuratezza nel rilevare la fonte del cancro: nell’78% dei casi positivi ha individuato correttamente l’organo o il tessuto d’origine della neoplasia. Questo può essere molto utile per orientare i medici verso le indagini diagnostiche più appropriate e tempestive.

Il test si è rivelato particolarmente efficace nel trovare tumori difficili da identificare in fase precoce con altre metodiche e che presentano al momento alti tassi di mortalità, come quelli della testa e del collo, dell’intestino, dei polmoni, del pancreas e della gola.

Le prospettive future

I risultati dello studio sono un passo importante per testare l’applicazione nella pratica clinica di questo esame, che potrebbe essere un punto di svolta per la diagnosi precoce del cancro e la riduzione della mortalità. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche, su un campione più ampio e diversificato, per valutare se il test possa migliorare la valutazione clinica dei medici di base e i risultati dei pazienti.

Il NHS ha anche utilizzato il test Galleri su migliaia di persone senza sintomi, per vedere se è in grado di rilevare tumori nascosti. I primi risultati sono attesi quest’anno e, in caso di successo, il NHS in Inghilterra prevede di estendere il lancio a un ulteriore milione di persone nel 2024 e nel 2025.

Il test Galleri è già stato sottoposto a piccole sperimentazioni sull’uomo negli Stati Uniti ed è utilizzato in alcune circostanze. Il test d’oltremanica, i cui risultati sono attesi per il 2023, servirà ad affinare la tecnica e a confermare i benefici.

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