Biden nell’angolo per il ritrovamento di documenti riservati su Ucraina, Iran e regno Unito

Avantgardia

Il presidente degli Stati Uniti conservava informazioni riservate nella casa di famiglia e in un vecchio ufficio. Il caso può scuotere il mandato e dare un vantaggio a Donald Trump?

Vicino a completare due anni come presidente degli Stati Uniti, Joe Biden oggi è nell’occhio del ciclone. Questa settimana il Dipartimento di Giustizia indagherà sui documenti ufficiali rinvenuti nella casa del Presidente e in un ex ufficio di Biden. Un ritrovamento che ha sollevato paragoni con il caso che aveva coinvolto Donald Trump. 

Nel maggio 2021, gli archivi nazionali hanno chiesto a Trump di consegnare i documenti che aveva, ma l’ex presidente si è rifiutato fino al momento in cui non è stato citato in giudizio. Gli avvocati del tycoon hanno inviato solo 38 documenti dei più di 300, che sono stati sequestrati solo nell’agosto 2022, dopo che l’Fbi ha perquisito la casa in Florida.

Una polemica quella nata in questi giorni che può offuscare l’immagine del democratico e aprire lo spazio per l’ascesa politica del repubblicano.

Il caso è venuto alla ribalta quando diversi media con in testa la CNN, hanno parlato di documenti riservati scoperti all’inizio di novembre presso l’indirizzo privato di Biden nel Delaware, nonché in un vecchio ufficio che utilizzava a Washington.

Le informazioni riservate sono state ottenute dagli avvocati di Trump già nella fine di novembre tuttavia, il caso è diventato pubblico solo dopo che CBS News ha riferito che il procuratore generale Merrick Garland aveva incaricato l’uffico nazionale di analizzare il contenuto dei documenti, che si riferiscono al periodo in cui Biden ha servito come vicepresidente sotto Barack Obama.

Nonostante non siano ancora noti i dettagli sul contenuto dei documenti, che saranno circa “una dozzina”, la CNN ha anticipato che contengono informazioni su Regno Unito, Iran e Ucraina. 

Il Dipartimento di Giustizia sapeva del possesso illegale dei documenti e ha deciso di nascondere quell’informazione fino al termine delle elezioni di Mid Term. Non è strano?

Sebbene entrambi i presidenti fossero in possesso di documenti in modo illegale, la differenza sta, sottolinea la stampa americana, nel modo in cui i due uomini si sono comportati di fronte alle accuse. Trump, che aveva in casa più di 300 documenti ufficiali, si è rifiutato di consegnarli. Lo stesso non è accaduto con Biden, che si è offerto di collaborare con il Dipartimento di Giustizia e con Richard Sauber, avvocato della Casa Bianca, parlando di “perdita o dimenticanza involontaria”.

“Intendo seguire i fatti velocemente e senza timori, davvero non so cosa possano contenere quei documenti”, ha sottolineato.

 Trump ha subito criticato l’attuale presidente e in un tweet ha scritto: “Qualcuno così critico nei confronti delle mie azioni ora viene sorpreso a fare lo stesso…”.

Ora è colpevole dello stessa azione e i repubblicani non perderanno l’occasione per etichettare Biden non solo come un ipocrita, ma useranno il caso per costruire una narrativa di assoluzione per Trump“, scrive la CNN, anticipando che la controversia potrebbe giocare a favore del repubblicano.

Che cosa dice la legge

Secondo la legge degli Stati Uniti, i documenti ufficiali sono ad accesso limitato e devono essere conservati con determinate misure di sicurezza mentre la persona interessata è in carica. Allo scadere dei termini, le informazioni devono essere inoltrate agli Archivi Nazionali… 

Le stranezza di una democrazia che spesso come tutte le altre democrazie, ha i tratti di una massoneria…

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