Per Zelensky sono pochi i paesi europei che meritano la sua considerazione

Avantgardia

In un’intervista alla televisione pubblica polacca la TVP, il presidente ucraino, pur senza nominarli,  ha criticato la risposta di alcuni paesi alle sue richieste di aiuto nella guerra contro la Russia.

Volodymyr Zelensky ha affermato che la risposta internazionale dopo lo scoppio della guerra il 24 febbraio dello scorso anno gli ha fatto riconsiderare le sue relazioni con molti paesi europei, poiché la risposta “non è stata la stessa per tutti”.

Gli elogi più alti di Zelensky sono andati alla Polonia e ai paesi baltici:

si sono comportati come veri amici. Non ci hanno supportato solo al telefono, ma erano con noi in Ucraina. Questa è vera amicizia ed è proprio questo che io definisco un’alleanza

Riferendosi in particolare alla Polonia, ha ringraziato il Paese per aver accolto milioni di profughi ucraini in un gesto “molto toccante e altruistico“.

Zelensky ha inoltre evidenziato i partner di Kiev nel cosiddetto “triangolo di Lublino“, un accordo tra Polonia e Lituania per promuovere l’integrazione europea dell’Ucraina, firmato nel 2020.

Polonia e Lituania sono stati i primi paesi ad aiutarci e sono incrollabili nel loro sostegno“, ha detto ancora Zelensky.

I presidenti della Polonia, Andrzej Duda, e della Lituania, Gitanas Nauseda, hanno incontrato Zelensky questa settimana a Leopoli, nell’Ucraina occidentale. Zelensky durante l’intervista ha voluto ribadire che i tre paesi affrontano gli stessi rischi, ovvero “l’aggressione della Federazione Russa come sta succedendo in Ucraina” e ha ribadito che anche Polonia e Lituania saranno in pericolo se l’invasione non verrà respinta.

“Si diffonderà ulteriormente e purtroppo colpirà i nostri amici del triangolo di Lublino”.

Zelensky ha anche qualificato come di grande importanza l’atteggiamento, dei leader di “grandi Paesi come Olanda, Francia, Germania e Spagna“. (forse per il presidente ucraino tutti gli altri che forniscono aiuti e sotegno umanitario sono forse di serie B? ndr)

Riferendosi alla Germania, ha affermato che i rapporti con Berlino “in una certa misura sono cambiati”.

Zelensky ha inoltre voluto sottolineare il rapporto stretto che lo lega al presidente polacco:

“Ci sono molte cose che solo io e Andrzej [Duda] sappiamo, questioni di cui parliamo senza usare speciali mezzi di comunicazione intergovernativa, solo attraverso WhatsApp. È stato così nei primi giorni della guerra e anche dopo. Abbiamo un rapporto personale molto stretto”.

Per quanto riguarda l’annunciata disponibilità della Polonia a consegnare all’Ucraina i carri armati Leopard, oggi in dotazione al suo esercito a Kiev, Zelenskyj ha affermato che si trattava di “un modo per sostenere l’Ucraina” e ha sttolineato che Varsavia “non può assumersi l’intera fornitura di armamenti da sola, serve l’autorizzazione e il sostegno del governo tedesco”.

Sulla candidatura dell’Ucraina all’Unione europea, Zelensky ha clissato facendo ancora riferimento al “grande aiuto” che Kiev sta ricevendo da Varsavia. In un messaggio ai rifugiati in Polonia, Zelensky li ha esortati a rimanere ucraini, a mostrare “grande rispetto per il popolo e la nazione polacca“.

“La guerra finirà e siamo sicuri che finirà con la vittoria, nessun altro risultato è un’opzione”, ha aggiunto.

Parole pesanti queste ultime dette dal PRESIDENTE di una nazione, allo stremo delle forze e che vede ogni giorno sempre più disperazione negli occhi del popolo ormai stremato da quasi un anno di guerra. Pur condannando con forza l’invasione Russa, oggi Zelensky dovrebbe pensare a degli accordi di pace che possano fermare questa atrocità, per il bene del suo popolo e non continuare su una strada senza uscita. La diplomazia in questi casi è più utile di altri “incomprensibili interessi

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