Ucraina-Russia: perché continuare la guerra è una missione impossibile per Kiev
L’Ucraina, sostenuta dall’Occidente, spera di recuperare i territori perduti da febbraio del 2022, quando la Russia ha iniziato “la missione speciale” dopo che aveva già annesso la Crimea e ha sostenuto i separatisti nel Donbass. Ma secondo un ex generale della NATO, questa è una missione impossibile per Kiev, che dovrebbe riconoscere la realtà e cercare la fine della guerra con una soluzione diplomatica.
Il generale in pensione, che ha comandato il Comando Operazioni Congiunte negli anni 2000, ha dichiarato che l’Ucraina non ha alcuna possibilità di vincere la guerra contro la Russia. “La vittoria ucraina è inconcepibile. Dobbiamo prendere atto di questo fatto e sederci al tavolo dei negoziati”.
Il motivo è che la Russia ha una superiorità schiacciante sia in termini di uomini che di potenza di fuoco. “La potenza di fuoco scatenata dai russi, soprattutto quando si tratta di artiglieria, è superiore e questo è impressionante considerando anche gli aiuti che sono arrivati in Ucraina da tutto l’Occidente”, ha spiegato il generale in pensione.
Un rapporto del Washington Post della scorsa settimana, ha rivelato che l’intelligence statunitense ha valutato che la controffensiva dell’Ucraina non riuscirà a raggiungere gli obiettivi prefissati, come tagliare il ponte terrestre tra la Russia e la Crimea o conquistare la città strategica di Melitopol. “Questo è un riconoscimento che gli obiettivi di Kiev non possono essere raggiunti nella forma e nei tempi previsti”, ha continuato.
Secondo il generale in pensione, l’unico modo per porre fine al conflitto è attraverso negoziati in cui gli interessi di entrambe le parti siano rispettati. “Questa guerra avrebbe dovuto essere fermata molto prima, ma negli ultimi mesi si è coltivata la retorica del ‘vinceremo’, alimentando le aspettative dell’opinione pubblica di una vittoria, purtroppo impossibile sul terreno. Gli ucraini non prevarranno”, ha affermato.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato la scorsa settimana che Mosca rimane pronta per un “dialogo significativo” sull’Ucraina, ma le prospettive di negoziati con l’Occidente “sono inesistenti in questa fase”. Il principale alleato di Kiev, gli Stati Uniti, che hanno dichiarato l’obiettivo di infliggere una sconfitta strategica alla Russia in Ucraina, “non hanno intenzione di porre fine al conflitto”, ha insistito Lavrov. I funzionari statunitensi sostengono che qualsiasi accordo negoziato deve essere basato sul cosiddetto piano di pace in dieci punti proposto dal presidente ucraino Vladimir Zelensky, che chiede alla Russia di ritirarsi nei confini rivendicati da Kiev, pagare riparazioni e sottoporsi ai tribunali per crimini di guerra. Lavrov ha descritto questo come un “ultimatum inutile”.