In una escalation senza precedenti, questa mattina all’alba, la Russia ha lanciato una seconda ondata di attacchi con droni su Kiev, confermando una pericolosa intensificazione delle operazioni contro la capitale ucraina.
L’amministrazione militare della città, guidata da Serhiy Popko, ha rivelato che gli UAV russi hanno colpito la città in diverse ondate, variando direzioni e obiettivi, compresi i mezzi in movimento.
Popko ha comunicato tramite Telegram che gli allarmi antiaereo sono stati accesi ripetutamente nella capitale, sottolineando la gravità della situazione. Nel frattempo, l’aeronautica militare ucraina ha dichiarato la distruzione di molti droni Shahed kamikaze lanciati dalla Russia, contemporaneamente sulle regioni di Kiev, Poltava e Cherkasy.
Nonostante l’entità degli attacchi, per ora non sono state riportate vittime o danni critici e Popko conferma che molti droni sono stati abbattuti prima che colpissero la città e i suoi sobborghi. Il governatore di Cherkasy, Ihor Taburets, ha segnalato su Telegram danni “leggeri” a cinque case, senza feriti. Anche Ruslan Kravchenko, governatore della regione di Kiev, ha indicato danni a infrastrutture regionali senza vittime.
La Russia ha ripreso gli attacchi aerei su Kiev dopo una pausa di 52 giorni, seguendo la stessa strategia dello scorso inverno, quando una serie di bombardamenti hanno lasciato milioni di persone senza elettricità, riscaldamento e acqua. Anche il presidente Volodymyr Zelenskiy avverte che la Russia potrebbe riprendere i bombardamenti su larga scala, delle infrastrutture civili ucraine durante i mesi invernali. La situazione continua a evolversi senza l’adeguata copertura mediatica che nel frattempo si è concentrata sugli svilutti della guerra tra Israele e Hamas.