Porsche ha scalzato Volkswagen dalla posizione di leader delle case automobilistiche più quotate sul mercato, Mercedes-Benz è invece al terzo posto.
Solo una settimana dopo la quotazione in borsa, grazie al supporto delle banche di investimento, la Porsche è diventata la casa automobilistica più preziosa d’Europa, superando con merito la casa madre Volkswagen.
All’inizio della settimana, le azioni di Porsche sono scese a 81 euro, scivolando sotto gli 82,50 euro iniziali dell’offerta iniziale di azioni (IPO), con cui è andata in borsa. Grazie ad alcuni interventi il prezzo è subito salito bruscamente, raggiungendo i 93 euro, spingendo il valore di mercato del marchio di auto sportive, oltre gli 85 miliardi di euro.
Una posizione di leadership che Porsche strappa a Volkswagen, la cui capitalizzazione di mercato raggiunge oggi i 77,7 miliardi di euro. Mercedes-Benz è al terzo posto, con un valore di mercato stimato di 57,2 miliardi di euro.
Una forte spinta per le azioni Porsche è stata fornita dalle banche di investimento che hanno guidato l’IPO acquistando quasi 3,8 milioni di azioni per 312,8 milioni di euro, come parte di un’opzione greenshoe progettata per supportare la loro quotazione in borsa.
Tra gli acquirenti troviamo la banca d’affari americana “Bank of America”, che ha acquistato azioni Porsche a un prezzo compreso tra 81 e 82,50 euro. “I dati sull’inflazione dell’Europa e degli Stati Uniti, le ultime preoccupazioni per l’approvvigionamento energetico in Europa e l’escalation della guerra in Ucraina, hanno alimentato fluttuazioni nelle borse internazionali, che hanno reso necessarie piccole misure di stabilizzazione”, ha affermato un portavoce della Volkswagen. Le azioni acquistate tra il 29 settembre e il 4 ottobre dalla stessa casa automobilistica, rappresentano circa l’11% del volume totale degli scambi, per un valore pari a circa 34 milioni di azioni.
L’IPO è stata coordinata a livello globale dalle banche di investimento Goldman Sachs, JPMorgan e Citi, con l’assistenza di BNP Paribas, Deutsche Bank, Morgan Stanley, Santander, Barclays, Société Générale e UniCredit.