“Penso che per quelle di voi che appartengono alla mia generazione sia insopportabile vedere quello che è successo e sta succedendo in Ucraina. Ma purtroppo questo è il frutto della vecchia logica di potere che ancora domina la cosiddetta geopolitica.
La storia degli ultimi settant’anni lo dimostra: guerre regionali non sono mai mancate; per questo io ho detto che eravamo nella terza guerra mondiale a pezzetti, un po’ dappertutto; fino ad arrivare a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero. Ma il problema di base è lo stesso: si continua a governare il mondo come uno scacchiere, dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri.”
Queste sono le parole di Papa Francesco indirizzate alle donne partecipanti al Congresso del Centro italiano femminile.
“È una pazzia continuare a seguire la «vecchia logica del potere che ancora domina la cosiddetta geopolitica”, Papa Francesco ha inoltre affermato che “la vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, ormai globalizzato <non facendo vedere i denti, come adesso>, un modo diverso di impostare le relazioni internazionali”
Queste parole colpiscono in modo particolare e spingono a una semplice domanda; perché inviare armi al governo ucraino?
L’aggressore è sempre da condannare e Putin oggi è l’aggressore, ma davvero la NATO e l’UE credono di poterlo fermare, come dice Francesco, con altre armi o con nuove sanzioni? Ovviamente il pensiero del Pontefice ha basi spirituali, quello che vorremmo fare oggi invece è puramente materiale e oggettivo.
Inviare armi in Ucraina non serve a fermare l’invasore, rende semplicemente più lungo il conflitto aumentando la disperazione dei “nuovi profughi” e soprattutto le morti di civili o militari, che potrebbero anche non aver mai voluto imbracciare un fucile. La legge marziale in Ucraina, obbliga tutti gli uomini tra i 18 e i 65 anni, all’aruolamento nelle file dell’esercito impiegato nella difesa del territorio. Come può la potenza militare ucraina opporsi a una delle più grandi potenze militari al mondo?
La sensazione è che quello che accade oggi in Ucraina sia storia già vista (in molti stati del nord Africa), dopo la devastazione della guerra bisognerà ricostruire, ricostruire in una nazione ricca di materie prime fondamentali per la nostra civiltà.
Nell’anno 2012 l’Ucraina è salita al 9 posto tra 62 paesi produttori d’acciaio ed è tra i primi dieci paesi produttori ed esportatori di metalli. All’Ucraina inoltre appartiene il record nella produzione del carbone all’interno dell’Europa. L’Ucraina occupa il 13-simo posto nel mondo per la produzione del carbone ed è il quarto paese in Europa per riserve di gas e petrolio. L’Ucraina vanta delle ingenti risorse di caolino, argille plastiche ed argille refrattarie, che costituivano circa il 70% delle riserve dell’ex Unione Sovietica. Nel territorio ucraino è presente l’unico deposito europeo di sabbie minerali, da cui si estrae zircone per 35.000 tpa, il ché fa dell’Ucraina il sesto produttore mondiale.
L’Ucrania ha i più grandi giacimenti di uranio d’Europa.
L’Europa e la NATO stanno mostrando i denti, forse è il caso di sedersi da uomini e cercare una trattativa, senza armi o sanzioni, una trattativa come si fa tra uomini di coraggio e spirito. Questo è l’unico modo per allontanare lo spettro di una Terza Guerra Mondiale che su questo bellissimo pianeta chiamato Terra, non lascerà che la cenere della nostra civiltà distrutta.