Caso Soumahoro, il deputato lascia Verdi e sinistra italiana
Aboubakar Soumahoro dopo un mese di silenzio ha deciso di lasciare la coalizione che lo ha fatto eleggere alla Camera dei Deputati. Un attacco frontale a quanti – lui dice – lo hanno lasciato da solo .
“Mi ha francamente stupito e amareggiato, ad eccezione di qualche parlamentare, l’assenza della solidarietà umana e del supporto politico da parte del gruppo Parlamentare Alleanza Verdi-Sinistra (AVS), con quale sono stato eletto da indipendente. Dopo un’attenta e sofferta meditazione sul piano umano e politico, ho maturato la decisione di aderire al Gruppo Parlamentare Misto”
“con i lavoratori dei campi – non solo stranieri, anche italiani – che si autodeterminano e si autogestiscono fa molta paura, toglie potere a un sistema di assistenzialismo che ha come obiettivo quello di mantenere lo stato di emergenza, semplicemente perché finché c’è emergenza ci sono soldi a pioggia per gestire l’emergenza, e – dal momento che nulla accade per caso – forse questo può far comprendere perché vi sia stato così tanto ingiustificato accanimento nei miei confronti.”
Aboubakar smantella punto per punto molte delle informazioni – a suo giudizio – frutto di una campagna di accanimento contro di lui. La casa innanzitutto, comprata a 360.000 Euro, con un mutuo di 270.000. Il che significa che 90.000 Euro sono stati dati in anticipo.
Aboubakar mostra le buste paga avute come sindacalista Usb e pubnlica anche la sua dichiarazione dei redditi. Cosi facendo – de facto – smentisce quelle dichiarazioni rese da Giletti in cui affermò a Non è l’Arena di aver pagato la casa con i proventi del suo libro
Il succo però, il tema di maggiore interesse, è quello della cooperativa Karibu e del consorzio Adi. L’accusa che gli viene mossa è vhe non potesse non sapere quanto posto in essere da sua moglie, Liliane Muraketete, e sua suocera (Maria Therese Mukamitsindo).
L’onorevole replica cosi:
“Vorrei porre io una domanda: le indagini sulla Karibù si sono sviluppate tra il 2015 e il 2019, e nel frattempo gli enti pubblici hanno continuato a collaborare con la Cooperativa, anche perché – secondo il Comune di Roma – la situazione appariva regolare dal punto di vista amministrativo fino al mese di ottobre 2022. Mi chiedo allora: a chi spettava controllare? Al ministero degli Interni, ai Comuni territorialmente competenti e agli altri Enti locali? O è Aboubakar Soumahoro che avrebbe dovuto sostituirsi ad essi? Il deputato s’interroga dunque sulle ragioni per cui nessuno al Comune di Roma ha eccepito nulla sulla situazione della Cooperativa fino a poco più di 2 mesi fa. La verità è che non ho mai tratto alcun vantaggio dalle attività della Cooperativa Karibu; non sono mai stato membro né delle cooperative né dei loro Consigli di amministrazione, non ho mai prestato consulenze ai loro Enti, e chiunque affermi il contrario sta mentendo e formulando accuse inventate, senza nessuna prova.”