Un’utopia avere scienza e politica alleate? come possono collaborare per il bene comune
La scienza e la politica sono due ambiti sociali che spesso appaiono in conflitto tra loro, ma che in realtà possono e devono, oggi più che mai, trovare una forma di collaborazione per il bene comune dell’uomo.
In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dalla globalizzazione dei mercati, la scienza offre conoscenze e strumenti indispensabili per affrontare le sfide e le grandi opportunità che ci offre il presente e che ci offrirà il futuro, mentre la politica dovrebbe avere il compito di tradurre queste conoscenze in decisioni efficaci ed equilibrate per il bene dei cittadini.
La pandemia di Covid-19 ha messo in evidenza il ruolo cruciale della scienza nella gestione delle emergenze sanitarie, ma anche le difficoltà nel comunicare e condividere i dati scientifici con la politica e l’opinione pubblica. I tanto contestati vaccini ne sono l’esempio emblematico. Per superare queste difficoltà è necessario instaurare un dialogo costante e trasparente tra scienziati e politici, basato sul rispetto reciproco e sulla fiducia, lontano dagli interessi economici delle multinazionali. È necessario che i cittadini vengano coinvolti nella comprensione dei processi scientifici e delle loro implicazioni etiche, sociali ed economiche, generando una trasparenza che annulli dubbi e scetticismo.
Scienza e politica possono essere alleate se prendono coscienza dei reciproci limiti e potenzialità, se si valorizzano le competenze specifiche di ciascuno, se riescono a promuovere la ricerca, l’innovazione e l’educazione scientifica come principali fattori di sviluppo sociale ed economico. Solo così si potranno affrontare le grandi sfide globali del nostro tempo, come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, la salute pubblica, la pace e i diritti umani, temi ricorrenti in questo triste momento, che vede una escalation del conflitto Russia/Ucraina.
È importante capire che la scienza e la politica sono due ambiti che possono essere alleati per lo sviluppo e la crescita dell’uomo, se usati con responsabilità e consapevolezza. La scienza è un valore universale e fondamentale per il progresso dell’umanità, che non ha alcun colore politico e che può contribuire a risolvere problemi comuni. Problemi che la politica, invece, deve gestire applicando le informazioni e gli strumenti che la scienza gli mette nelle mani. Infatti la politica è l’arte di governare la società e di promuovere il bene comune, tenendo conto dei bisogni e delle aspirazioni dei cittadini.
Tuttavia, la scienza e la politica non sempre si accordano o si rispettano reciprocamente. A volte, la scienza viene ignorata o manipolata dalla politica per fini ideologici o economici. Altre volte, la scienza viene usata in modo scorretto o irresponsabile dalla politica per creare armi sofisticate ed estremamente distruttive. In entrambi i casi, il risultato è un danno per l’umanità e per il nostro pianeta.
Per evitare questi scenari negativi, è necessario che la scienza e la politica collaborino tra loro in modo trasparente ed etico. La scienza deve fornire alla politica le informazioni e le evidenze necessarie per prendere decisioni informate e razionali. La politica deve sostenere la scienza con investimenti adeguati e con una legislazione che tuteli i diritti umani alla scienza e alla libertà di ricerca.
Esistono esempi positivi di alleanza tra scienza e politica, il più evidente è stato quello legato alla ricerca di un vaccino anti-covid. In un momento di crisi globale, il mondo ha collaborato per trovare soluzioni a problemi comuni. Il vaccino da speranza si è tramutato in realtà e ha permesso all’umanità di uscire dalla pandemia e di riprendere una vita normale.