Sciopero dei benzinai revocato in attesa di un nuovo decreto

Avantgardia

Per le organizzazioni sindacali dei benzinai l’incontro con il governo è servito per un proficuo chiarimento. Per domani è prevista la pubblicazione del decreto atto a contrastare l’aumento dei prezzi dovuto al ritorno delle accise.

Per revocare in via definitiva lo sciopero presvisto per il 26 e il 27 gennaio, i benzinai vogliono vedere il testo del decreto che dovrebbe applicare il principio di trasparenza dei prezzi dei carburanti. Tra le novità c’è l’obbligo di esporre il prezzo medio giornaliero e un tetto al prezzo in autostrada. Pesanti sanzioni per chi non si adeguerà alle nuove regole. Tante le polemiche in campo per il mancato rinnovo del taglio delle accise voluto dal Governo Draghi, che stabilì di utilizzare i maggiori introiti dati dall’IVA sull’aumento del prezzo del graggio, per finanziare le riduzione del prezzo dei carburanti alla pompa.

Una rassicurazione quella voluta dal nuovo governo Meloni, le nuove misure non vogliono essere punitive ma di fatto aumenteranno gli oneri dei gestori. Chi non si adeguerà alle nuove regole, compreso l’invio al ministero dei prezzi di vendita al pubblico, rischia da pesanti sanzioni amministrative alla sospensione della licenza.

La delegazione quella del governo era composta, dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano e dal Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha voluto chiarire:

“Abbiamo deciso di realizzare un tavolo permanente la cui prima riunione si svolgerà martedì prossimo per confrontarci con gli operatori su come meglio riordinare il settore, perché c’è molto da fare soprattutto a monte della filiera dove si verificano fenomeni di speculazione”

Un chiarimento che fa luce sulle verità di questa situazione, i rappresentanti dei benzinai in una nota specificano:

“i gestori non hanno alcuna responsabilità per l’aumento dei prezzi, né per le eventuali pretese speculazioni di cui si è parlato. Per quello che riguarda le organizzazioni dei benzinai, le polemiche finiscono qui. Ma per ora è presto per revocare lo sciopero proclamato il 25 e 26 gennaio. ora si apre un percorso che può portare a rivalutarlo dopo che avremo preso in vione il reale testo appena varato.”

La volontà di entrambe le parti è quella di smascherare i reali speculatori ed eventuali accordi di cartello. Oggi stranamente tutti i marchi aumentano o diminuiscono contemporaneamente i prezzi dei carburanti e il loro divario viene misurato in millesimi di euro. Codacons riferisce che il prezzo del carburante, “risente anche di fenomeni di speculazioni finanziaria non necessariamente correlati al costo del barile, basti pensare che il costo del barile raffinato è sceso tra il 30 dicembre  e il 10 gennaio, ma questo (forte) calo non si è verificato anche sul prezzo alla pompa.

L’associazione dei consumatori invita a diminuire il prezzo dei carburanti a marchio ENI e di eliminare le accise, come fatto da Draghi, utilizzando gli extraprofitti IVA.

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