Sayonara: il SuperJet giapponese è decollato ma non si sa per dove… o forse si
Fallito il costoso progetto di ingegneria aeronautica giapponese, ora la prestigiosa scuola del sol levante rischia di dover risarcire i suoi preziosi sponsor.
Mitsubishi Heavy Industries (MHI), il gigante industriale giapponese, ha annunciato la chiusura del programma di sviluppo del suo primo aereo civile SpaceJet/MRJ, un aereo di linea regionale progettato per 88 passeggeri. Questo aereo, in fase di sviluppo dal 2008, era destinato a competere con altri aerei come il brasiliano Embraer 190 E2, il cinese ARJ21 e il russo Sukhoi SuperJet 100 e SuperJet New. Il costo di sviluppo del programma SpaceJet è ammontato a circa 7,6 miliardi di dollari.
Il Giappone aveva coltivato l’idea di creare il proprio transatlantico dal 2002 e nel 2008, la Mitsubishi Heavy Industry si unì al progetto creando una divisione separata chiamata Mitsubishi Aircraft Corporation. SpaceJet avrebbe dovuto essere il primo aereo Jet giapponese di linea, dopo quasi mezzo secolo dalla produzione del turboelica YS 11, l’unico aereo civile costruito in Giappone dopo la seconda guerra mondiale, produzione che era stata interrotta nel 1974.
Tuttavia, a causa dei costi astronomici e dei ritardi dovuti a modifiche al design, il lancio della produzione del jet è stato posticipato sei volte. SpaceJet ha effettuato il suo primo volo nel 2015 e nel 2018 è stato mostrato al pubblico in uno spettacolo aereo a Farnborough, in Inghilterra. Tanti gli ordini subito ricevuti (circa 450), ma poi cancellati a causa della crisi del settore dovuta alla pandemia da Covid-19. Nell’autunno del 2020, MHI ha congelato il programma SpaceJet e ora ha annunciato la chiusura definitiva del programma.
Il fallimento del programma SpaceJet è una delusione per molte persone che nutrivano grandi speranze nel progetto, purtroppo le sfide economiche del mercato, la pandemia prima e la guerra in Ucraina dopo, hanno dato la botta finale al progetto, distruggendo le preziose ambizioni del Giappone.