Peste suina africana in Lombardia: la situazione è stabile, ma c’è ancora preoccupazione per i cinghiali

Avantgardia

La situazione della peste suina africana in provincia di Pavia è stabile, con l’ultimo focolaio registrato a settembre. Tuttavia, c’è ancora preoccupazione per i cinghiali, che sono i principali vettori del contagio.

Negli allevamenti di suini, le misure di restrizione hanno contribuito a contenere la diffusione della malattia. In circa due mesi, sono stati controllati 1.566 allevamenti e abbattuti circa 46.500 suini.

Negli allevamenti interessati dai focolai sono stati abbattuti, anche per depopolamento preventivo, circa 46.500 suini, per i quali agli allevatori sarà corrisposto un indennizzo. In circa 2 mesi, in tutta la Regione Lombardia sono stati controllati 1.566 allevamenti, eseguite 9.745 ispezioni e 9.040 analisi. Il livello di attenzione rimane molto alto, tanto che a oggi sono stati segnalati dagli allevatori ben 24 casi sospetti che i successivi approfondimenti diagnostici non hanno confermato.

Visto il favorevole quadro epidemiologico negli allevamenti – commenta l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi – è adesso necessario allentare le misure di restrizione che hanno certamente aiutato a gestire il rischio di diffusione, ma che oggi impediscono agli allevatori di movimentare quasi 40.000 animali a fine ciclo. In queste ore, grazie all’impegno e alla collaborazione di tutta la filiera, sono stati individuati macelli e centri di lavorazione delle carni che dovrebbero, a partire dalla fine di questa settimana, garantire lo sblocco della situazione, a partire dalle situazioni più critiche e con protocolli di per gestire le operazioni in piena sicurezza sanitaria”

Nei cinghiali, invece, sono state confermate positività nell’ambito territoriale del Parco del Ticino. Questo ha determinato da parte della Commissione l’emanazione di una zona infetta che coinvolge il Parco del Ticino con l’inclusione di Comuni sia della provincia di Pavia che di Milano. La Regione Lombardia, in collaborazione con il Parco del Ticino, sta lavorando per intensificare le attività di prevenzione e gestione del territorio. Sono confermate le attività di ricerca proattiva delle carcasse (sorveglianza passiva) a carico di ditte specializzate e di contenimento della specie cinghiale a carico della Polizia provinciale e ditte specializzate, in tutti i territori soggetti a restrizione per PSA in provincia di Pavia. Nel primo semestre 2023, sono state recuperate e analizzate 120 carcasse di cinghiale (302 in tutta la Regione, 478 nel 2022) e abbattuti, nella zona di “restrizione II“, 632 cinghiali da luglio 2023 a settembre 2023.

La Regione Lombardia ha anche inviato un dossier alla Commissione europea per chiedere la rimodulazione delle aree sottoposte a restrizione. Questa rimodulazione eliminerebbe il vincolo sulle carni degli animali inviati al macello e quindi agevolerebbe in tempi rapidi la risoluzione delle criticità negli allevamenti pavesi.

“Regione Lombardia – ha sempre dichiarato l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi – continua a mantenere altissima la guardia, ma non può accettare che per mero calcolo politico si facciano comunicazioni inesatte e con messaggi gravissimi per gli allevatori e l’agricoltura lombarda. Parlare di 9 nuovi focolai nell’ultima settimana è un errore inaccettabile da parte di coloro che rappresentano le istituzioni e non si può permettere di generare allarmismi ingiustificati”.

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