Perché la Turchia e l’Ungheria sono contrarie all’adesione della Svezia alla NATO?
La NATO (North Atlantic Treaty Organization) è un’organizzazione intergovernativa costituita nel 1949 allo scopo di assicurare la pace e la sicurezza in Europa. Attualmente vi fanno parte trenta Paesi, tra cui l’Italia, che è uno dei paesi fondatori.
La NATO promuove i valori democratici e consente ai membri di consultarsi e collaborare in materia di difesa e sicurezza per risolvere i problemi, creare fiducia e prevenire i conflitti. In caso di fallimento degli sforzi diplomatici, l’organizzazione ha il potere di intraprendere operazioni militari per la gestione delle crisi. Per entrare a far parte della NATO, un Paese deve essere invitato dai membri previo consenso unanime e depositare il proprio atto di adesione al Governo degli Stati Uniti d’America, che poi informa gli altri membri. Ciò significa che ciascuno Stato membro ha diritto di veto, ovvero può decidere di porre delle condizioni o di bloccare l’ingresso di un paese.
La Svezia e la Finlandia sono due paesi europei che hanno una lunga storia di neutralità militare e che non fanno parte della NATO. Tuttavia, negli ultimi anni, la loro cooperazione con l’organizzazione è aumentata attraverso il “programma Partenariato” per mantenere la pace e per la partecipazione alle missioni e alle esercitazioni della NATO. L’aggressione russa in luoghi come la Georgia, la Crimea e il Donbass, insieme alle operazioni segrete in Europa e negli Stati Uniti, hanno accelerato questo processo di adesione e hanno spinto i due paesi a rivalutare la loro politica di non allineamento militare. L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022 è stata l’ultima goccia che ha preoccupato i due governi. La Finlandia ha indicato abbastanza chiaramente che l’adesione alla NATO era imminente e i forti legami storici tra Svezia e Finlandia hanno significato che questo ha cambiato l’equazione anche in Svezia. Il governo socialdemocratico svedese ha avviato un processo di rivalutazione della politica di non allineamento. I due paesi hanno cercato rassicurazioni dalla NATO che il processo sarebbe stato rapido data la situazione di sicurezza instabile in Europa e hanno ricevuto assicurazioni sulla sicurezza da alleati come Stati Uniti e Regno Unito. Svezia e Finlandia hanno presentato formalmente le loro lettere di candidatura per diventare alleati della NATO il 18 maggio 2022.
Tuttavia, l’adesione dei due paesi alla NATO si è scontrata con il veto della Turchia e dell’Ungheria, due membri dell’organizzazione che hanno motivazioni diverse ma convergenti per opporsi all’allargamento verso nord. La Turchia, che è entrata nella NATO nel 1952 insieme alla Grecia, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sta sfruttando la questione del veto, per fare pressioni sul governo svedese e farsi consegnare dei cittadini curdi scappati in Svezia, per non essere perseguitati dal governo turco per le loro idee politiche. Erdogan ha detto che si opporrà all’adesione di Finlandia e Svezia perché a suo dire sarebbe un “errore” come quello dell’ingresso della Grecia, con cui la Turchia ha una lunga disputa territoriale nel Mar Egeo.
L’adesione della Svezia e della Finlandia alla NATO avrebbe delle conseguenze di vasta portata per la sicurezza e la stabilità dell’Europa settentrionale e per le relazioni tra l’Occidente e la Russia. I due paesi sono infatti strategicamente importanti per il controllo del Mar Baltico e del Mar Glaciale Artico, dove la Russia ha rafforzato la sua presenza militare negli ultimi anni. Inoltre, la Svezia e la Finlandia condividono una lunga frontiera terrestre con la Russia, che potrebbe diventare un potenziale teatro di conflitto in caso di escalation. La Russia ha già espresso il suo forte dissenso per la scelta dei due paesi di avvicinarsi alla NATO, considerandola una minaccia per la sua sicurezza e un errore che avrebbe conseguenze negative per tutta l’Europa. Il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha sottolineato che la Russia non rimarrebbe a guardare se i due paesi entrassero nell’Alleanza e che questa azione aprirebbe a delle contromisure appropriate. Tra queste, potrebbero esserci un aumento delle attività militari russe nel Mar Baltico e nel Mar Glaciale Artico, una maggiore pressione politica ed economica sui paesi vicini come l’Estonia, la Lettonia e la Lituania, che sono membri della NATO ma hanno minoranze russe sul loro territorio, e una possibile revisione degli accordi di non proliferazione nucleare con gli Stati Uniti.
La decisione della Svezia e della Finlandia di aderire alla NATO è stata anche influenzata dalla percezione di una minaccia nucleare da parte della Russia. Il presidente finlandese Sauli Niinistö ha dichiarato che “la minaccia nucleare è molto seria, ma non si può isolare a una sola regione” e che “la Finlandia deve essere pronta a difendersi da qualsiasi tipo di aggressione”. Anche la Svezia ha espresso preoccupazione per il rischio di un uso del nucleare da parte della Russia in caso di conflitto. Il ministro degli Esteri svedese Ann Linde ha affermato che “la Svezia non può escludere che la Russia possa usare armi nucleari contro di noi o contro i nostri vicini” . Entrambi i paesi hanno quindi ritenuto necessario rafforzare la loro deterrenza e la loro difesa collettiva entrando nella NATO, che garantisce ai suoi membri il principio dell’articolo 5 del trattato fondativo, secondo cui un attacco contro uno è un attacco contro tutti. La NATO possiede infatti il più grande arsenale nucleare al mondo e ha recentemente aggiornato la sua dottrina nucleare per adeguarla alle sfide attuali.
L’ingresso della Svezia e della Finlandia nella NATO avrebbe anche delle implicazioni politiche ed economiche per i due paesi e per l’Unione Europea. Entrambi i paesi sono membri dell’UE dal 1995 e hanno partecipato attivamente alla costruzione dell’integrazione europea in vari settori. Tuttavia, l’adesione alla NATO li avvicinerebbe maggiormente agli Stati Uniti, che sono il principale alleato e partner dell’Alleanza Atlantica. Questo potrebbe creare delle tensioni con alcuni paesi europei che hanno una visione più critica o indipendente nei confronti degli Stati Uniti, come la Francia o la Germania. Inoltre, l’adesione alla NATO potrebbe avere delle ripercussioni sul commercio e sugli investimenti tra i due paesi e la Russia, che è un importante fornitore di energia e un mercato per le loro esportazioni.
L’adesione della Svezia e della Finlandia alla NATO è una scelta che comporta dei rischi e dei benefici per i due paesi e per l’intera Europa. I due paesi hanno deciso di compiere questo passo per rafforzare la loro sicurezza e la loro difesa collettiva di fronte alla minaccia russa, ma devono anche tenere conto delle possibili reazioni negative da parte di Mosca e delle implicazioni politiche ed economiche di questa scelta. La NATO, dal canto suo, deve accogliere i due nuovi membri con rapidità e solidarietà, ma anche con responsabilità e cautela, per evitare di aggravare la situazione di sicurezza in Europa e di innescare una spirale di escalation con la Russia.