Maternità surrogata: tra diritto alla genitorialità e mercificazione della vita
La maternità surrogata è una tecnica di procreazione assistita nella quale una donna, detta madre surrogata, si impegna a portare a termine una gravidanza per conto di altre persone che non possono avere figli. Queste persone possono essere coppie eterosessuali o omosessuali, o singoli di qualsiasi orientamento sessuale, che hanno problemi di fertilità o che non possono portare avanti una gravidanza per altri motivi.
Esistono due forme di maternità surrogata: tradizionale e gestazionale. Nella prima, la madre surrogata è anche la madre biologica del bambino, perché i suoi ovuli vengono fecondati in vitro dal seme dell’uomo o di uno degli uomini della coppia richiedente. Nella seconda, invece, viene impiantato nell’utero della madre surrogata un embrione fecondato in vitro dai genitori che affittano di fatto l’utero della madre surrogata. In entrambi i casi, la madre surrogata rinuncia a qualsiasi diritto sul bambino e lo consegna ai genitori designati dopo il parto.
La maternità surrogata è vietata in Italia dalla legge 40/2004, che prevede sanzioni penali e amministrative per chi vi ricorre . Chi si reca all’estero per avere un figlio attraverso la maternità surrogata deve poi, al rientro in Italia, affrontare delle importanti difficoltà burocratiche e giudiziarie per il riconoscimento dei figli . Il governo Meloni ha presentato una proposta di legge per rendere la maternità surrogata un reato universale, punibile anche se compiuta all’estero con il carcere da tre mesi a due anni e con una multa da 600mila a un milione di euro .
Molti sindaci si sono ribellati alla norma, infatti il sindaco di Milano Sala è favorevole al riconoscimento dei figli delle coppie omosessuali nati da maternità surrogata all’estero e ha chiesto all’Unione Europea di intervenire sulla questione. Sala ha anche proposto un asse politico del centrosinistra, M5S e Terzo Polo per difendere i diritti delle famiglie arcobaleno.
La maternità surrogata è una questione che coinvolge sia aspetti etici che legali. Dal punto di vista etico, ci sono diverse opinioni e valori in gioco, come il diritto alla genitorialità, il rispetto della dignità delle donne e dei bambini, la libertà di scelta e la solidarietà. Dal punto di vista legale, ci sono diverse normative a seconda dei paesi, che vanno dal divieto assoluto alla regolamentazione con o senza compenso.
La maternità surrogata può essere una soluzione per le coppie infertili che desiderano avere un figlio ma che non possono ricorrere ad altre tecniche di procreazione assistita. Tuttavia, questa pratica presenta anche dei rischi e delle criticità, sia per le madri surrogate che per i bambini nati con questa tecnica. Alcuni rischi sono di natura medica, come le complicazioni della gravidanza o del parto; altri sono di natura psicologica, come il distacco emotivo dalla madre surrogata dal nascituro o il conflitto identitario che affronterà il bambino durante la sua crescita. Uno dei fattori primari dell’uomo è infatti, conoscere le proprie origini.
L’ultima analisi ma non per importanza dichiara che la maternità surrogata può essere una forma di sfruttamento delle donne che vivono in disagio sociale, se non è garantita la loro libera scelta e il loro benessere fisico e psicologico. Oppure la maternità surrogata può essere una forma di solidarietà delle donne che decidono di aiutare altre persone a realizzare il loro desiderio di genitorialità, se è basata su un rapporto di fiducia e rispetto reciproco . Alcune donne scelgono di diventare madri surrogate per motivi altruistici, per esempio per aiutare un familiare o un’amica che non può avere figli. Altre donne lo fanno per motivi religiosi o umanitari, per esempio per sostenere coppie omosessuali o single che vogliono formare una famiglia. In alcuni paesi, la maternità surrogata è consentita solo nella forma altruistica, cioè senza alcun compenso economico per la madre surrogata, che riceve solo un rimborso delle spese sostenute durante la gravidanza. Questa forma di maternità surrogata è considerata più etica e rispettosa della dignità delle donne e dei bambini. Può inoltre essere una forma di mercificazione dei corpi delle donne e dei bambini, se è motivata da interessi economici e commerciali. Alcune donne si prestano alla maternità surrogata per ricevere un pagamento in cambio della gravidanza e del parto. Questa pratica è spesso sfruttata da agenzie o cliniche che offrono servizi di maternità surrogata a coppie o singoli che possono permettersi di pagare cifre elevate. In alcuni paesi, la maternità surrogata è consentita anche nella forma lucrativa, cioè con un compenso economico per la madre surrogata, che varia a seconda delle condizioni contrattuali e del mercato. Questa forma di maternità surrogata è considerata una violazione dei diritti umani e una forma di sfruttamento delle donne e dei bambini.