L’Italia Sigla un Accordo per il Trasferimento dei Migranti in Albania: Critiche dei Gruppi per i Diritti Umani

Avantgardia

L’Italia ha recentemente siglato un accordo che prevede il trasferimento di migranti salvati in mare dalla nostra Marina Militare, in Albania, una mossa che ha suscitato forti critiche da parte dei gruppi per i diritti umani.

Secondo quanto dichiarato da Georgia Meloni, l’Italia costruirà due centri di detenzione in Albania al fine di ospitare i migranti che cercano di raggiungere le nostre coste. Questa decisione è stata presa per affrontare l’incremento significativo del flusso migratorio verificatosi nell’anno successivo all’insediamento del governo Meloni.

I nuovi centri si dovrebbero aprire la prossima primavera e, inizialmente, accoglieranno 3.000 persone. Una volta operativi a pieno regime, si dovrebbe poter processare fino a 36.000 persone all’anno attraverso tali strutture.

“Fratelli d’Italia” è sotto crescente pressione interna poiché non è riuscito a mantenere la promessa elettorale di limitare la migrazione illegale. Da gennaio, più di 145.000 persone hanno raggiunto le coste italiane, rispetto alle 88.000 del 2022.

Meloni ha definito l’accordo come un “intesa europea” e una “soluzione innovativa” per contrastare l’aumento delle traversate nel Mar Mediterraneo dall’Africa del Nord. Ha inoltre voluto sottolineare l’importanza della cooperazione tra gli Stati membri dell’Unione Europea e i Paesi che, al momento, ancora non ne fanno parte.

L’Albania ha ottenuto lo status di candidato all’adesione all’Unione Europea quasi dieci anni fa, ma non è ancora diventata un membro a pieno titolo. Questo accordo rappresenta “una prima volta” in cui un Paese dell’UE affida le sue procedure di asilo a una nazione in procinto di unirsi all’Unione.

I centri saranno costruiti nei porti albanesi di Shengjin e Gjader e rispetteranno appieno le leggi europee e internazionali, ha assicurato Meloni. Uno dei centri sarà utilizzato per processare i migranti salvati in mare, mentre l’altro ospiterà coloro che vogliono presentare domanda d’asilo nell’UE. Non è ancora chiaro cosa accadrà a coloro che non soddisfano i requisiti per l’asilo.

L’Italia fornirà il personale per elaborare le domande e gestire i centri, mentre l’Albania fornirà la polizia per la sicurezza e la sorveglianza. La Meloni ha dichiarato che minori, donne incinte e altri gruppi vulnerabili non saranno inviati in Albania ma portati in Italia. Tuttavia, molti dettagli dell’accordo, compreso il costo, restano ancora da definire.

La Commissione Europea ha risposto in modo stringato agli accordi,  chiedendo i dettagli all’Italia. Gruppi per i diritti umani e politici dell’opposizione hanno condannato l’accordo, definendo l’accordo un “Guantánamo italiano.” L’IRC (International Rescue Committee) ha dichiarato che tale accordo rappresenta un ulteriore colpo alla solidarietà dell’UE e che l’Italia dovrebbe concentrarsi su soluzioni più sicure ed umane per chi cerca rifugio.

Restano interrogativi sulle implicazioni legali dell’applicazione della giurisdizione italiana in Albania, considerando che le persone in movimento potrebbero avere difficoltà nell’accesso all’asilo e nell’esercizio dei propri diritti fondamentali in un territorio extracomunitario.

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