La rivoluzione della creator economy: come la creatività online sta trasformando il mondo del lavoro e dell’impresa
La creator economy, o economia dei creatori, è il fenomeno che vede milioni di persone trasformare le proprie passioni e competenze in contenuti digitali, fruibili attraverso il web e i social media. Si tratta di un settore in forte crescita, che vale già oltre 100 miliardi di dollari e che potrebbe raggiungere i 480 miliardi entro il 2027.
Chi sono i creatori e come monetizzano la loro creatività? Quali sono le tendenze culturali che li ispirano e li influenzano? E quali sono le sfide e le opportunità che questo nuovo panorama offre al mondo del lavoro e dell’impresa?
Cos’è la creator economy e chi sono i creatori
Il termine creator economy ha avuto una diffusione enorme negli ultimi mesi. Soprattutto a partire dal 2020, con la pandemia e il distanziamento, è enormemente aumentata l’attenzione verso questo nuovo settore, questo anche da un punto di vista economico. La diminuzione delle attività culturali e di intrattenimento in presenza ha portato infatti un maggior consumo di contenuti online, con nuove opportunità sia di mercato, sia lavorative.
In questo scenario hanno trovato spazio i content creators, o creatori di contenuti, cioè tutte quelle persone che creano contenuti originali e di qualità, spaziando da video a podcast, da musica a corsi online, da blog a prodotti artigianali. Si distinguono dagli influencer, che si limitano a promuovere prodotti o servizi di altri marchi, senza creare nulla di proprio. I creatori hanno una forte personalità e una relazione diretta con il proprio pubblico, che li segue per i loro valori, il loro stile e la loro autenticità.
La nascita e lo sviluppo della creator economy devono molto all’attuale ruolo dei social media. Ancora adesso piattaforme come Instagram, TikTok o YouTube, sono i luoghi principali in cui i creatori possono farsi conoscere. Questo mondo si sta piano piano espandendo e negli ultimi anni sono nati nuovi aggregatori di contenuti che stanno offrendo molte opportunità interessanti. Accanto a piattaforme che possiamo definire “generaliste” (come YouTube o Instagram) ne sono nate altre, focalizzate su contenuti molto specifici. Si va dai corsi disponibili su Skillshare alle piattaforme nate proprio per raccogliere fondi per i creator, come Patreon, fino al controverso – e molto noto – mondo di Onlyfans. Queste piattaforme offrono l’opportunità, a chi la volesse cogliere, di farsi notare da un vasto pubblico, valorizzando le proprie competenze, inclinazioni ma non solo…
Quanto vale la creator economy
Un report di NeoReach realizzato con il contributo della Influencer Marketing Hub, stima in 104 miliardi di dollari il valore di mercato della creator economy a livello mondiale. La tendenza però è quella di un settore in forte espansione. Lo stesso report, che è di agosto 2022, parla di investimenti per 800 milioni di dollari da parte dei fondi di venture capital a partire dall’ottobre 2022. Un altro report, della Oxford Economics, ha stimato che l’ecosistema creativo che ruota attorno alla sola Youtube contribuisca per 20 miliardi al PIL americano, creando l’equivalente di 394.000 posti di lavoro full-time.
Secondo HubSpot, circa il 30% dei 18-24enni e il 40% dei 25-34enni si ritengono “creatori”. Il 46% dei creator che hanno costruito la loro audience negli ultimi 4 anni ha guadagnato più di 20mila dollari annui, grazie alla monetizzazione attraverso i vari canali. Inoltre, il 50% dei creator ha dichiarato di aver aumentato i propri guadagni durante la pandemia.
Come monetizzano la loro creatività i creatori
I creatori monetizzano la loro creatività in vari modi, sfruttando le opportunità offerte dalle piattaforme digitali. Alcuni esempi sono:
- La pubblicità: i creatori possono guadagnare inserendo annunci nei loro contenuti o collaborando con marchi e maison definiti sponsor.
- Le donazioni: i creatori possono ricevere contributi volontari dai loro fan, tramite servizi come Patreon o PayPal.
- Le vendite: i creatori possono vendere i loro prodotti o servizi direttamente ai loro clienti, tramite siti web, app o piattaforme come Etsy o Shopify.
- Le iscrizioni: i creatori possono offrire contenuti esclusivi o premium ai loro abbonati, tramite servizi come Substack o OnlyFans.
- Le licenze: i creatori possono concedere in licenza i loro contenuti ad altre aziende o organizzazioni, ricevendo una percentuale sui ricavi generati.
La scelta del modello di monetizzazione dipende dal tipo di contenuto, dal pubblico e dagli obiettivi che i creatori si pongono. Alcuni preferiscono avere un flusso di reddito stabile e prevedibile, altri puntano a massimizzare i profitti in base alla domanda e alla popolarità. Alcuni vogliono mantenere il controllo totale sui propri contenuti, altri sono disposti a collaborare con altri soggetti per ampliare la propria visibilità e influenza.
Quali sono le tendenze culturali che influenzano la creator economy
L’economia dei creatori è influenzata da diverse tendenze culturali, che riflettono gli interessi e le preferenze dei consumatori online che variano a seconda del momento sociale. Alcune di queste sono:
- La nostalgia: i creatori si ispirano ai vecchi film, alla musica e allo stile degli anni ’80 e ’90, rievocando ricordi ed emozioni nel loro pubblico.
- La cultura dei manga: i creatori si appassionano ai contenuti spesso legati ai manga, come i film, le serie TV, la musica K-pop e gli influencer virtuali.
- Il fai da te: i creatori valorizzano l’artigianato e la manualità, creando prodotti unici e personalizzati, che si contrappongono alla produzione industriale e standardizzata.
Queste tendenze mostrano come i creatori siano in grado di cogliere le esigenze e le aspettative del loro pubblico, offrendo contenuti originali e di qualità. Sono anche in grado di creare delle comunità attorno ai propri contenuti, coinvolgendo e fidelizzando i propri fan. In questo modo, diventano dei veri e propri leader di opinione, capaci di influenzare le scelte e i comportamenti dei consumatori e della stessa società.
Che cosa può dare la creator economy al mondo del lavoro e dell’impresa
L’economia dei creatori rappresenta una grande opportunità per il mondo del lavoro e dell’impresa, in quanto permette alle persone di esprimere la propria creatività e di guadagnare da essa. Tuttavia, ci sono anche delle sfide da affrontare, come la concorrenza, la qualità, la sicurezza e la sostenibilità. Per avere successo nell’economia dei creatori, bisogna essere capaci di innovare, di adattarsi e di collaborare con altri.
Per il mondo del lavoro, l’economia dei creatori offre nuove possibilità di carriera e di crescita professionale. I creatori possono lavorare in modo autonomo o associarsi ad altri per creare delle vere e proprie imprese creative. Possono anche offrire le loro competenze e i loro servizi ad altre aziende o organizzazioni, che hanno bisogno di contenuti di qualità per comunicare con i propri clienti o stakeholder. Inoltre, i creatori possono beneficiare di una maggiore flessibilità e libertà nel gestire il proprio tempo e il proprio spazio di lavoro.
Per il mondo dell’impresa, l’economia dei creatori rappresenta una sfida e un’opportunità. Da una parte, le imprese devono competere con i creatori per attirare l’attenzione e la fiducia dei consumatori, che sono sempre più esigenti e informati. Dall’altra parte, le imprese possono collaborare con i creatori per sfruttare la loro creatività, la loro influenza e la loro comunità. Le imprese possono anche imparare dai creatori come innovare, come coinvolgere e come fidelizzare il proprio pubblico.
L’economia dei creatori è un fenomeno in continua evoluzione, che richiede di adeguarsi alle nuove tendenze, alle nuove tecnologie e alle nuove esigenze del mercato. Per avere successo nell’economia dei creatori, bisogna essere capaci di creare valore aggiunto, di differenziarsi dalla concorrenza e di creare relazioni durature con il proprio pubblico.