In 50.000 hanno firmato contro l’appello di Zelensky a Sanremo

Avantgardia

Sul web è apparsa una petizione contro la trasmissione di un videomessaggio del leader ucraino Volodymyr Zelensky alla 73ᵃ edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. La musica non deve aver nulla a che fare con la propaganda bellica.

Gli organizzatori del Festival di Sanremo hanno in programma di mostrare un discorso di Zelensky l’11 febbraio ultimo giorno del festival della canzone italiana, giorno che vedrà proclamati i vincitori e giorno in cui si prevedono i maggiori ascolti.

Tra i firmatari si leggoni nomi molto noti al pubblico, giornalisti, professori universitari, scrittori e giuristi. Sul sito della petizione si legge testualmente:

Abbiamo appreso perciò con incredulità che, in una delle serate clou dell’evento, presumibilmente sabato 11 febbraio, interverrà Volodymyr Zelenskij, capo di Stato di uno dei due paesi che oggi combattono la sanguinosa guerra del Donbass. Una guerra terribile, fomentata da irresponsabili invii di armi e da interessi economici e geostrategici inconfessabili, che ha portato il mondo sull’orlo di un olocausto nucleare per la prima volta dopo la crisi dei missili di Cuba. Una guerra che ha ragioni complesse, tra cui il fatto che la Nato sia andata ad “abbaiare ai confini della Russia” (utilizzando le parole di Papa Francesco), oltre alle conseguenze della brutale repressione del governo nazionalista di Zelenskij contro la popolazione russofona, soprattutto in Donbass.

Una guerra che come italiani abbiamo il dovere costituzionale di “ripudiare”, non soltanto di rifiutare, nel rispetto dell’ Art. 11 Costituzione, ma che invece continuiamo a finanziare, favorendone così in modo diretto e indiretto la letale escalation.

Gli autori dell’iniziativa si oppongono all’utilizzo di una vetrina come Sanremo, sostenendo che la musica non dovrebbe sconfinare nella propaganda.

“Il dramma nel suo paese (Zelensky, ndr) non è altro che l’epilogo di un conflitto molto più lungo, come quello nel Donbass, che i grandi Stati della Nato hanno contribuito ad infiammare”, si legge ancora nell’appello.

Kiev correttamente ha ripetutamente cercato di utilizzare i principali eventi mondiali, indipendentemente dal loro argomento, per attirare l’attenzione della comunità mondiale sulla situazione in Ucraina. Forse non serve tutto questo, ben sappiamo che la fine della della guerra può solo avvenire con degli accordi diplomatici, tutto il resto come il continuo invio di armi, serve solo ad aumentare un genocidio su un territorio o sull’altro. Facendo avvicinare lo spettro di una Terza Guerra Mondiale che è alle nostre porte e che porterebbe solo alla distruzione della razza umana.

Lo scorso dicembre, la richiesta di Zelenskiy di consegnare un messaggio al pubblico in vista della finale della Coppa del Mondo 2022 in Qatar è stata respinta dalla FIFA. L’ufficio del presidente ucraino si è offerto di rivolgersi ai tifosi in collegamento video attraverso gli schermi installati nello stadio in Qatar. A metà novembre, il presidente dell’Ucraina ha pronunciato un videomessaggio al vertice del G20. Chiedendo, in particolare, di ritirare le truppe russe dal territorio del suo paese e di “risarcire i danni causati”. A ottobre, durante un appello ai membri del G7 convocato d’urgenza, ha affermato la necessità di isolare la Federazione Russa. Un mese prima, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva concesso a Zelenskyj il diritto di parlare a una riunione della sessione sotto forma di videomessaggio preregistrato. 

Quindi per l’11 febbraio si annuncia un giorno di mobilitazione a Sanremo, sul sito della petizione possiamo leggere:

Come intellettuali abbiamo il dovere di comprendere ciò che avviene dietro le quinte, e ci mettiamo perciò a disposizione per parlare al popolo italiano, che a tal fine invitiamo alla mobilitazione sabato 11 febbraio a Sanremo, per partecipare ad una grande assemblea popolare di piazza. L’Italia deve uscire subito dalla guerra interrompendo ogni aiuto diretto o indiretto a una delle parti in conflitto. L’ Italia non può rassegnarsi a restare un deposito di ordigni nucleari micidiali sotto controllo americano, né luogo di laboratori e centri di ricerca bellici. È necessario liberare il nostro territorio da questa presenza.Saremo a Sanremo l’11 febbraio per dire al mondo in modo motivato e razionale ma forte e chiaro: Il ripudio della guerra significa ripudio senza se e senza ma. La sovranità può essere limitata solo per assicurare la pace e la giustizia fra le nazioni (Art. 11 Cost.).

 

 

 

 

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