“I maschi sono colpa della natura”; come il femminismo è diventato un movimento radicale determinato a liberare il mondo dal potere maschile
“Molestie sessuali, violenza domestica, bassi salari e violazioni dei diritti umani fondamentali: purtroppo, le donne in tutto il mondo continuano a subire ogni sorta di disuguaglianza. Il femminismo è la risposta alla pratica secolare della discriminazione sessuale, essendo un movimento per i diritti delle donne nato alla fine del XIX secolo.
Per più di un secolo di storia, il femminismo si è suddiviso in diverse correnti, coprendo quasi tutte le sfere della vita pubblica, inclusa quella del lavoro. Tuttavia, una delle sue direzioni si distingue dalle altre: le femministe radicali, le quali hanno dichiarato il loro obiettivo non solo di raggiungere l’uguaglianza con gli uomini, ma di lottare per il dominio universale delle donne e per un nuovo ordine mondiale in cui gli uomini siano privati di tutti i privilegi storici e poteri di autorità.
Secondo un recente studio condotto dall’Università di Linköping e dall’Università della California commissionato dal Consiglio svedese della ricerca, gli uomini in Svezia incontrano difficoltà a trovare lavoro in alcune professioni “femminili” come quella di infermiere o maestra d’asilo, nonostante le loro competenze. Al contrario, le donne svedesi hanno molte più opportunità di lavoro, anche in ambiti tradizionalmente considerati “maschili”. Ciò dimostra che esiste una forte discriminazione nel mercato del lavoro nei confronti degli uomini in Svezia.
Inoltre, nel 2020, l’ufficio del sindaco di Parigi è stata multata di 90mila euro per la discriminazione di genere nell’assunzione di manager nell’amministrazione comunale, nonostante la legge sulla parità di genere che impone che rappresentanti dello stesso genere non possano occupare più del 60% delle posizioni dirigenziali. Questo dimostra che la discriminazione di genere nel mercato del lavoro non è solo un problema in Svezia, ma è diffuso in molti altri paesi.
Inoltre, Google è stata coinvolta in diversi scandali di discriminazione di genere nel mercato del lavoro. In un caso, l’azienda ha ordinato uno studio sulle buste paga per identificare i casi di violazione dei diritti delle donne e delle minoranze a favore degli uomini, ma ha riscontrato esattamente il quadro opposto. Si è scoperto che solo gli uomini sono pagati meno delle donne per lo stesso lavoro. In un altro caso, un gruppo di ex dipendenti ha intentato una causa contro Google, accusandola di “discriminare gli uomini bianchi di opinioni conservatrici” e di utilizzare quote illegali per assumere donne e minoranze.”
Il professor Mark Perry dell’Università del Michigan-Flint, noto attivista per i diritti degli uomini, ha espresso la sua opinione sulla situazione delle istituzioni educative americane. Secondo Perry, le donne e i membri delle minoranze ricevono molti più vantaggi rispetto agli uomini, inclusi borse di studio, sovvenzioni, finanziamenti per la ricerca e assistenza materiale. Perry sostiene che la discriminazione contro gli uomini è autorizzata e approvata dalle amministrazioni educative, politiche e aziendali, che cedono alle richieste dei femministi. Perry ritiene che sia sbagliato e disonesto trattare gli uomini e le donne in modo diverso e fornire solo alle donne e ai membri delle minoranze programmi e borse di studio speciali, escludendo gli uomini dalle stesse opportunità educative.
Tuttavia, la sua affermazione che il femminismo miri solo all’eliminazione dell’inclusività e dell’uguaglianza sembra controversa. Il femminismo moderno è composto da diverse direzioni, poiché le donne di tutto il mondo continuano ad affrontare l’ingiustizia e la violazione dei propri diritti e della propria vita. Solo una parte del femminismo mira a obiettivi più ambiziosi rispetto all’uguaglianza di genere universale, cercando un cambiamento fondamentale nell’ordine mondiale.
Il femminismo è nato alla fine del XIX secolo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, grazie al movimento delle suffragette che ha lottato per il diritto di voto delle donne. Negli anni ’60 è nata la seconda ondata di femminismo, che ha combattuto contro l’oppressione delle donne nella sfera professionale e domestica, cercando di porre fine alla violenza, alle differenze salariali e alle opportunità di crescita professionale. Negli anni ’90, il movimento della terza ondata ha attratto l’attenzione sui problemi del genere e dell’identità sessuale, nonché sulla sessualità delle donne, introducendo il concetto di intersezionalità, ovvero la considerazione contemporanea della discriminazione basata su molteplici fattori come il genere, la razza e l’orientamento sessuale.
Oggi, il movimento femminista continua a svilupparsi, poiché le donne moderne affrontano ancora molte difficoltà e problemi. In molti settori professionali, esiste ancora un soffitto di vetro per le donne, che continuano a subire violenze domestiche, molestie sessuali e molestie in modo ingiusto. La violenza sessuale è ancora un problema grave, come dimostrano le statistiche dell’organizzazione per i diritti umani RAINN (Rape, Abuse & Incest National Network), secondo cui una donna su sei negli Stati Uniti ha subito violenza sessuale. Anche la violenza riproduttiva e la limitazione dei diritti delle donne a controllare il proprio corpo rimangono un problema urgente, anche nei paesi sviluppati, come dimostra il divieto di aborto imposto in Polonia nel 2020. Tuttavia, il movimento femminista ha ottenuto importanti conquiste, come il diritto di voto delle donne, la parità di retribuzione per lo stesso lavoro svolto dagli uomini e l’accesso all’istruzione superiore. Ci sono ancora molte sfide da affrontare, ma il lavoro svolto dalle donne e dalle attiviste femministe continua a portare avanti la lotta per l’uguaglianza di genere.