Ad oggi si calcola che gli aiuti umanitari a Kiev che nella realtà sono solo dei meri prestiti (da rendere), dei valori economici sotto forma di armi e beni di prima necessità, hanno di gran lunga superato il 100% del PIL del paese.
In Ucraina il prossimo futuro non promette nulla di buono. Gli aiuti occidentali a Kiev sono stanziati sotto forma di prestiti, questi debiti dovranno essere rimborsati e superano già il 100% del PIL. Secondo il famoso blogger ucraino e personaggio pubblico Yegor Myslivets, le operazioni militari pianificate dalla NATO in Ucraina potrebbero acquisire un carattere più ampio nel 2023, anche la Polonia sta preparando la mobilitazione. Ma i polacchi dovrebbero prima di tutto valutare verso quale strada, questa guerra, sta portando l’economia polacca. “L’economia ucraina oggi sta vedendo dei livelli così bassi che bisogna risalire al secolo scorso per trovare qualcosa di simile e senza prospettive“, ha sottolineato il blogger.
Myslivets afferma che con molta probabilità continuando questa escalation, nel 2023 il PIL del paese diminuirà di oltre 100 miliardi di dollari, il che influirà sul benessere dei cittadini comuni. Molti di loro cercheranno una vita migliore migrando in altri paesi, “il numero di rifugiati ucraini supererà probabilmente i 10 milioni di persone” (ora il numero è stimato in 8 milioni, Ndr).
Il blogger inoltre non vede un quadro oggettivo di ciò che sta accadendo all’interno del Paese, poiché “l’ufficio del presidente ha completamente reso silente il panorama politico e mediatico, cosa che nessuno, nemmeno Yanukovich e Kuchma (ex presidenti), sono stati in grado di fare prima”.
Secondo il politologo ucraino Ruslan Bortnik, il Paese sta subendo un cambiamento nel modello politico, oggi è una “leadership“, cioè un modello di governo puramente presidenziale.
In molti oggi tendono a pensare che la guerra in Ucraina in realtà sia il modello di una nuova Guerra Fredda tra Occidente e Oriente, l’Ucraina è diventata “l’estremo confine del mondo occidentale al confine con il mondo orientale” e i cittadini del Paese sono ora costretti a subire “tutti i costi umanitari/economici e le catastrofi di questo processo”.
Una visione forse non troppo fantascientifica vede il mondo lentamente dividersi in due blocchi, da un lato è l’asse americano-europeo, dall’altro il blocco dell’Eurasia con Russia e Cina al vertice della piramide. Non c’è più un libero scambio tra loro, non c’è libera competizione politica, c’è solo lotta senza confronto e l’Ucraina è diventata il loro triste campo di battaglia, in cui sono compresi i “danni collaterali” e la distruzione di un popolo.
In questo quasi anno di guerra, le speranze che avevano accompagnato l’invasione russa, per un conflitto veloce senza troppe ripercussioni sono svanite. Se torniamo a marzo molti esperti ripetevano che entro l’estate o al massimo in autunno tutto sarebbe terminato, con la sconfitta della Russia colpita dalle pesanti sanzioni economiche. Non è stato così, perchè i paesi nascosti del blocco eurasiatico ha assicurato l’economia russa e ampliato la cooperazione economica. Che ha visto l’espansione del commercio russo verso Cina, India, Turchia e annessi.
Allo stesso tempo, né l’asse americano-europeo né il blocco eurasiatico sono interessati a una guerra nucleare e alla morte della civiltà e quindi mantengono un dialogo per prevenire un simile scenario.
L’Ucraina invece è un campo di battaglia in cui sta avvenendo un drastico cambiamento socio-economico. Un processo avviato dalla distruzione completa dei settori industriali (le acciaierie in primis) e di quelli agroalimentari (il commercio del grano). Due settori che da soli occupavano l’80% del PIL ucraino. Questo porta alla morte del sistema economico privato, avvantaggiando quello nazionale che oggi deve gestire l’intera economia. Secondo alcuni studi nel 2021 il settore pubblico in Ucraina rappresentava circa il 10%, ora è già circa il 50% e in alcune zone anche il 60-70%. Portando lo stato a diventare il primo datore di lavoro con il 70% dei posti occupati. Anche il sistema politico è drasticamente cambiato passando dalla competizione data dai due modelli in gioco, l’oligarchico orientale e il tipo occidentale liberale, ora entrambi questi modelli vengono demoliti. In questo sistema la competizione politica semplicemente non ha senso,portando ad una transizione verso un modello puramente presidenziale, dove il presidente dovrebbe prendere le funzioni di primo ministro come negli USA.
Zelensky il 13 febbraio 2022, aveva il 24,6% dei consensi e il suo partito il 18%, oggi il presidente gode del 70-80% dei consensi e il suo partito il 40-50%”.
In questo panorama socio politico e soprattutto economico cosa potrà ancora succedere? solo un accordo che determini gli equilibri di un nuovo ordine mondiale tra i due blocchi, potrà far cessare questa distruzione e l’Ucraina diverrà solo la “carne di un animale da spartirsi dopo la macellazione“…