Avvocati Rispondono; la cassa integrazione Covid
- Scritto da Zonca2021
- Pubblicato in Economia e Lavoro
Con il prolungamento dello stato di emergenza è stata prorogata anche la cassa integrazione Covid, in questo articolo vediamo come sono regolati i principi della rotazione e il pagamento diretto da parte dell'INPS
Anche nella cassa integrazione Covid è possibile applicare il diritto dei lavoratori alla rotazione, questo nonostante l'assenza di specifiche normative in argomento. Per avere accesso alla cig Covid, nello specifico, le aziende hanno ancora circa un mese, il 31 marzo 2021 viene definito come termine ultimo per la presentazione e l’invio delle istanze. Vengono anche confermati i requisiti per poter accedere alle domande, secondo cui la proroga verrà riconosciuta a tutte le imprese che hanno registrato un calo del fatturato a seguito o a causa dell’epidemia da Covid-19 in Italia.
Quali sono i diritti e i doveri dei lavoratori posti in cassa integrazione Covid-19? non ci sono specifiche norme in merito, per poter far luce bisognerebbe pensare di applicare la normativa contrattuale collettiva relativa ai criteri di rotazione in Cigo, Cigs e Cig in deroga... un diritto dovrebbe essere quello alla rotazione, in una recente sentenza la corte di cassazione suprema, a seguito di un ricorso di una lavoratrice che non era stata soggetta alla rotazione, si è così espressa:
"...qualora il datore di lavoro lasci in condizione di inattività il dipendente non solo viola l’art. 2103 c.c. ma lede il fondamentale diritto al lavoro, inteso soprattutto come mezzo di estrinsecazione della personalità di ciascun cittadino, nonché dell’immagine e della professionalità del dipendente, ineluttabilmente mortificate dal mancato esercizio delle prestazioni tipiche della qualifica di appartenenza; tale condotta costituisce lesione di un bene immateriale per eccellenza, qual è la dignità professionale del lavoratore..." (Cass., sez. Lavoro, 28 settembre 2020, n. 20466)
Altro tema complesso è quello relativo all'anticipo dei ratei da parte dell'INPS. Il decreto Rilancio, modificando il decreto Cura Italia, ha disposto che l’INPS possa anticipare una parte dei trattamenti di integrazione salariale in deroga. Il datore di lavoro può chiedere che l’Istituto provveda al pagamento diretto della prestazione. L’obiettivo della norma è che il lavoratore possa avere una disponibilità economica nel più breve tempo possibile. A tal fine l’Istituto autorizza le domande e dispone l'anticipazione del trattamento entro 15 giorni dal ricevimento delle domande stesse.
Sentiamo nel merito l'Avvocato Giuslavorista Davide Pollastro.
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