Dall’Antica Roma ai giorni nostri, la storia del calcestruzzo autorigenerante
La rivista Science Advances ha pubblicato un articolo che descrive i risultati di uno studio condotto da un team internazionale di scienziati, guidati dal Massachusetts Institute of Technology (MIT), che sono riusciti a svelare il segreto della resistenza del cemento negli edifici romani.
Il Pantheon a Roma, costruito intorno al 126-128. d.C., è la più grande cupola in cemento non armato esistente al mondo e da allora non ha subito cambiamenti nella sua struttura. Sorprendentemente, anche molte altre antiche strutture romane sono state in grado di resistere al tempo e al clima, compresi i terremoti e l’impatto dell’acqua di mare.
Questo è particolarmente sorprendente se si mettono questi storici edifici alla pari con strutture costruite nel XX secolo, strutture che in pochi decenni non hanno resistito alla prova del tempo e sono crollate. Queste riflessioni hanno portato gli scienziati di tutto il mondo a chiedersi cosa rende questo antico materiale da costruzione così forte.
Per molto tempo si è creduto che il materiale pozzolanico, così chiamato perchè estratto nella zona di Pozzuoli a Napoli, dfosse la forza delle antiche strutture. Ad un esame più attento, gli esperti del Massachusetts Institute of Technology, insieme ai colleghi italiani svizzeri e americani, hanno notato che questi antichi campioni contenevano anche piccoli pezzi bianchi chiamati “calcare o simil calce“, che già da tempo erano noti per essere un componente indispensabile nel cemento romano. Gli esperti ritengono che siano stati prprio questi minuscoli pezzetti di calce a conferire al calcestruzzo la sua capacità di autoguarigione, rigenerando in automatico i danni del tempo.
Studi spettroscopici hanno dimostrato che il calcestruzzo romano è stato probabilmente realizzato mescolando carbonato di calcio con sostanze pozzolaniche e acqua ad altissima temperatura, una lavorazione chiamata “miscelazione a caldo“. Ed è stata la “miscelazione a caldo” a fornire la forza extra che ha protetto il calcestruzzo romano, dando al modo di oggi la possibilità di ammirare queste stupende opere di ingenieria e architettura.