Dalla Brexit a Vox: la trasformazione del populismo in Europa
Il continente europeo sta affrontando una sfida senza precedenti da parte dei partiti populisti di destra, che stanno ottenendo sempre più consenso e influenza politica. Questa sfida è diversa da quella che ha sconvolto il Regno Unito e gli Stati Uniti nel 2016, quando la Brexit e l’elezione di Donald Trump hanno segnato il trionfo del populismo anglosassone.
Il populismo anglosassone
Il populismo anglosassone era alimentato da rimostranze economiche e culturali, scatenate dalla crisi finanziaria del 2008-2009 e dalla crisi dei migranti europei del 2015. Inoltre, i sistemi elettorali maggioritari di quei paesi favorivano l’emergere di leader carismatici e controversi, che promettevano di rappresentare il “popolo” contro le “elite”.
Diverso invece il populismo europeo, che invece ha avuto una storia diversa. La maggior parte dei paesi europei ha resistito alla tentazione populista negli anni successivi al 2016, grazie ai loro sistemi elettorali proporzionali che impedivano ai partiti estremisti di entrare al governo. I partiti tradizionali si sono rifiutati di allearsi con la destra populista, costruendo un muro intorno a loro. In quegli anni l’Europa ha visto anche la nascita di nuovi movimenti e leader progressisti, come Emmanuel Macron in Francia, Angela Merkel in Germania e Pedro Sanchez in Spagna, che hanno difeso i valori europei e la cooperazione internazionale.
L’ascesa della destra populista in Europa
In questi ultimi anni le cose sono cambiate. La destra populista sta guadagnando terreno in tutta Europa, sfruttando le crisi dell’inflazione, del clima e dell’immigrazione e non ultima la crisi dettata dalla guerra in Ucraina. I partiti conservatori, temendo di perdere voti, hanno iniziato ad adottare alcune delle loro politiche conservative e a formare coalizioni che giustamente non vengono ben viste dal popolo, perchè alleanze tra partiti con ideologie troppo diverse tra loro. Allo stesso tempo, i partiti di destra hanno cercato di apparire più moderati e responsabili, evitando le polemiche e le gaffe che hanno danneggiato i loro omologhi anglosassoni.
La Spagna potrebbe essere il prossimo paese a vedere l’ascesa della destra populista al potere, con il partito Vox che potrebbe entrare a far parte di una coalizione dopo le prossime elezioni. Altri paesi come l’Italia, la Germania, la Finlandia e la Svezia hanno già sperimentato questa tendenza anche con nuovi governi che fino a qualche anno anno fa, cercavano consensi con slogan molto populisti e poco applicabili. Il futuro dell’Europa dipenderà dalla capacità dei partiti progressisti di mantenere unita la loro base e di offrire un’alternativa al populismo.
Il populismo di destra è una sfida senza precedenti per l’Europa. Questo tipo di populismo è diverso da quello che ha devastato gli Stati Uniti e il Regno Unito nel 2016. È più intelligente, più moderato e più attento a non rinnegare i suoi impegni internazionali.
Quale dunque sarà il futuro di questa Europa? dipenderà dalla capacità dei partiti tradizionali – in particolare a sinistra – di costruire tende abbastanza grandi da accogliere le loro differenze, piuttosto che scendere a compromessi con i partiti che in comune hanno solo la volontà di portare numeri e non idee comuni alla coalizione? Forse potrebbe essere proprio questo il futuro della UE, sgretolarsi sotto il peso delle troppe differenze antropologico culturali e sotto il grande peso dell’egoismo populista.