Cina: basta armi all’Ucraina se si vuole veramente la pace
La Cina parlando alle Nazioni Unite dopo un anno dall’inizio della guerra in Ucraina esprime un concetto ben preciso, “la grave crisi umanitaria sui territori colpiti e le nuove sirene d’allarme che arrivano dalla Russia, offrono un’ampia prova che l’invio di armi non porterà la pace“. Una dichiarazione che arriva pochi giorni dopo che gli Stati Uniti e la NATO avevano messo in guardia Pechino dal dare supporto militare alla Russia.
“Aggiungere benzina sul fuoco non farà altro che esacerbare le tensioni, prolungare ed espandere il conflitto farà solo pagare alla gente comune un prezzo ancora più alto. In sostanza basta pensare alle persone come danni collaterali”, ha detto il vice ambasciatore cinese delle Nazioni Unite Dai Bing all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Dall’inizio dell’invasione russa, le grandi nazioni occidentali continuano a fornire all’Ucraina miliardi di dollari in armi. Le stesse Nazioni che oggi accusano la Cina di prendere in considerazione una prima fornitura di armi alla Russia e hanno messo in guardia Pechino contro questa mossa. Immediatamente la Cina ha respinto le accuse al mittente.
Dai Bing ha parlato alle Nazioni Unite subito dopo che il primo diplomatico del governo cinese Wang Yi, aveva visitato Mosca per gettare le basi di una nuova partnership più profonda e “senza limiti” tra Cina e Russia.
L’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea, Josep Borrell, ha incontrato Wang a Monaco per capire se le notizie sul sostegno militare cinese alla Russia avessero un briciolo di fondamento.
“Era molto chiaro e assertivo”, ha detto giovedì Borrell, “Posso solo ripetere quello che mi ha detto: la Cina non fornisce armi alla Russia e non fornirà armi alla Russia perché fa parte della loro politica estera non armare le parti in conflitto. Dobbiamo comunque restare vigili”.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, composta da 193 membri, voterà al più tardi la prima settimana di Marzo un progetto di risoluzione che chiede una “pace globale, giusta e duratura” e chiede alla Russia di ritirare le sue truppe.
“Siamo pronti a continuare a svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione della crisi ucraina e a portare la pace in tempi brevi”, ha affermato l’ambasciatore cinese delle Nazioni Unite Dai Bing.
Da quando Mosca ha invaso il suo vicino il 24 febbraio dello scorso anno, il presidente russo Vladimir Putin ha ripetutamente minacciato l’uso delle armi atomiche di deterrenza se minacciata dalla NATO o da delle armi non di difesa ma di offesa, fornite all’Ucraina.
“Le armi nucleari non devono essere usate, la guerra nucleare non può essere combattuta”, ha detto Dai. “Tutte le parti dovrebbero unirsi contro l’uso o la minaccia dell’uso di armi nucleari, prevenire la proliferazione nucleare ed evitare una crisi nucleare”.
La risposta di Putin si è avuta nel suo discorso alle camere riunite: la Russi a uscirà dal trattato New Start (New Strategic Arms Reduction Treaty), un trattato bilaterale che limita la produzione e l’impiego di armi nucleari. Firmato dagli Stati Uniti d’America e la Russia nel 2010, quasi 23 anni fa.
A firmare il trattato sono stati l’ex presidente degli USA Barack Obama, durante il suo primo mandato, e l’ex presidente della Russia Dmitri Medvedev. La firma c’è stata posta l’8 aprile 2010 nella città di Praga, capitale della Repubblica Ceca.