Calci, pugni e urla dagli spalti, non è la finale della UEFA Champions League ma solo una partita delle giovanili U16 in Lombardia (VIDEO)
Un video registrato con il telefonino dagli spalti è quanto basta per mostrare una situazione che non avremmo mai voluto vedere.
Il 22 gennaio 2023, una partita di calcio giovanile fra Oratori Alzanese e Tritium Calcio è terminata con un episodio di violenza in campo e invasione da parte di alcuni genitori. La partita faceva parte degli ottavi di finale del Trofeo Cassera, organizzato dalla Sezione Guido Calvi di Bergamo dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport.
Il rapporto arbitrale riporta che durante la partita, al 50 minuto del secondo tempo, dopo la quarta rete da parte di Oratori Alzanese, è scoppiata una rissa tra i giocatori delle due squadre. Nel video si vede un ragazzo a terra e altri impegnati a colpirsi con pugni, calci e spintoni. In seguito, alcune persone presenti sugli spalti hanno scavalcato la recinzione del campo e sono entrate sul terreno di gioco.
Le sanzioni per questo episodio sono state relative e troppo basse, con 120 euro di ammenda per Oratori Alzanese e 170 euro per Tritium Calcio. Il comitato organizzatore ha espresso sdegno per gli eventi accaduti e ha emanato una nota che riporta:
Il comitato organizzatore biasimando i fatti accaduti durante le gare dell’ultimo turno, invita le società ad attivarsi e mantenere durante le partite dei Tornei il MASSIMO RISPETTO e CORRETTEZZA che da sempre contraddistinguono le nostre manifestazioni, raccomandando ai propri tesserati un comportamento SPORTIVO E IDONEO. Eventuali gravi comportamenti che dovessero verificarsi nel corso delle gare della fase finale verranno pesantemente sanzionati.
L’esempio di un calcio da tempo malato che sfoga la sua rabbia dentro e fuori il campo da gioco. Di chi è la colpa di simili episodi? Sicuramente in primis di chi partecipa in modo attivo agli atti di estrema violenza, ma anche delle società e degli allenatori che permettono l’esasperarsi degli animi in campo, portandoli al punto di rottura. Conta solo il risultato e la conquista di una coppa da esporre in una bacheca in segreteria o nelle migliori delle ipotesi nell’ufficio di presidenza. Quasi questi pezzi inerti diventino un blasone di cui fregiarsi per inalzarsi al “rango di nobile del calcio dilettantistico“. Purtroppo di nobile in tutto questo non vi è nulla, al contrario vi sono tutti gli aspetti negativi che da sempre la Lega Nazionale Dilettanti cerca di combattere.
Oggi il fare “cassetto” è troppo spesso diventato predominante anche nelle categorie agonistiche, pur avendo pochi spazi per allenare le squadre, si creano rose eterogenee composte da 26 ragazzi, formando anche due team per categoria… e li si buttano in pasto all’erba sintetica. Ottenendo un solo risultato, tanta confusione, molto nervosismo e poca professionalità.
E’ arrivato il momento di dare un colpo di spugna che cancelli i titoli nobiliari acquisiti e che riporti le società dilettantistiche con i piedi per terra…
Ecco il video che potete trovare su molti canali social, liberamente condiviso e reso pubblico da chi lo ha girato…