Presentato nella Sala conferenze stampa della Camera dei Deputati la loro proposta per un Piano Energetico Nazionale con parlamentari, tecnici ed esperti del settore. Le nostre interviste al presidente dei Circoli dell'Ambiente, Alfonso Fimiani e alla coordinatrice lombarda, Daniela Reho, oltre all'integrale dell'incontro - (VIDEO)

"Abbiamo elaborato un Piano Energetico Nazionale che mettiamo a disposizione della Politica - dice il presidente dei Circoli dell'Ambiente, Alfonso Fimiani - Abbiamo tentato di dare risposte concrete ad un interrogativo fondamentale: 'Come possiamo produrre l’energia che servirà per rilanciare l'Italia e la sua economia nei prossimi vent'anni riducendone l'impatto ambientale e il costo?'. La storia ci insegna che senza una opportuna strategia si instaura spontaneamente un mercato largamente dominato dagli idrocarburi. Noi, invece, proponiamo una pianificazione che in vent'anni consenta da un lato di potenziare l'utilizzo delle rinnovabili, puntando sull'idroelettrico e sul fotovoltaico domestico incentivato con limiti annui, e dall'altro di utilizzare l'energia nucleare, che rimane la più economica, pulita e sicura. Se necessario, su quest'ultimo punto chiederemo una nuova consultazione popolare. Abbiamo sintetizzato la nostra proposta - continua Fimiani - in un'analisi di possibili misure che porterebbero l'Italia ad essere economicamente competitiva ed a ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera. Oggi il mercato del fotovoltaico è praticamente fermo, gli incentivi all'idroelettrico non sono sufficienti neanche a ristrutturare le centrali esistenti ed i capitali scappano all'estero e non vi è un'alternativa valida a petrolio, gas e carbone se non riapriamo il discorso del nucleare: inseguire le proposte utopiche delle Sinistre ambientaliste - conclude - vuol dire mantenere lo status quo".

Daniela Reho, coordinatrice dei Circoli dell'Ambiente in Lombardia: "Dobbiamo fare una grande opera di sensibilizzazione sul territorio della nostra Regione, soprattutto per quanto riguarda Milano dove l'inquinamento supera di continuo i livelli di guardia. Non vogliamo bloccare lo sviluppo e le attività produttive, ma serve certamente un'attenzione diversa e superiore su questo problema".